Da due giorni la popolazione di Silvan in provincia di Diyarbakir in Turchia si sta difendendo contro la polizia con le donne che costituiscono unità di autodifesa per combattere per le strade.
Per due giorni i residenti dei quartieri del distretto di Silvan della provincia a maggioranza curda di Diyarbakir stanno resistendo ai tentativi della polizia di occupare i quartieri.Gli scontri sono durati tutta per la notte scorsa,quando la polizia ha evacuato i piani superiori di un certo numero di abitazioni in via Çelikler,e ha posizionato cecchini sui tetti delle case.Un giovane è rimasto gravemente ferito negli scontri e questa mattina i negozianti del posto hanno abbassato le saracinesche in segno di protesta.
In città le donne hanno costituito le loro unità di autodifesa.La vista delle tende appese per bloccare la vista dei cecchini in città ricorda i giorni di guerra nella città curda di Kobanê,nel Rojava, dove espedienti simili erano stati utilizzati.
Le donne anziane del quartiere hanno sostenuto la resistenza,sia portando cibo e cantando canzoni con i giovani postato ad ogni angolo o camminando per le strade con i bastoni tra le mani.Residenti di tutte le età si sono uniti per scavare fossati in diversi quartieri.
“Nonostante tutti questi attacchi contro di noi,stiamo ancora dicendo pace”afferma una donna unitasi alla resistenza nel quartiere Tekel.. “Sciamo scese in strada per fermare la polizia dal compiere esecuzioni e impedire che venga sparso altro sangue”.
“La polizia ha fatto ci ha rivolto un gesto come per dire,”Vi tagliamo la testa”, ha affermato un’altra donna.”Se questi giovani non stanno agli angoli delle strade,la polizia non ci consentirebbe di sederci fuori di casa.Ci uccideranno tutte.Non importa in quanti verranno per ucciderci,continueremo a dire pace”.
Jinha