[divider]8 gennaio 2013 [/divider]In un articolo intitolato ‘Ultima occasione per l´AKP’ e pubblicato lunedì da Yeni Özgür Politika e dal quotidiano Azadiya Welat, il membro del consiglio Esecutivo dell´Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) Cemil Bayık ha dichiarato che il governo AKP ha dovuto ri-avviare i colloqui con Öcalan a causa della resistenza dimostrata dal leader kurdo, dalla popolazione e dal movimento di guerriglia contro le politiche di minaccia e ricatto che l´AKP ha sviluppato nel corso dell´ultimo anno e mezzo.
“Non importa con quali intenzioni siano iniziati i colloqui , la situazione attuale mostra quante difficoltà stia sperimentando l´AKP” ha affermato ed ha scritto ció che segue:
“Sono stati il PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) ed il popolo kurdo a richiedere i negoziati con Abdullah Öcalan. In questo senso, sembra che le richieste da entrambe le parti siano state soddisfatte. Tenuto conto del fatto che il popolo kurdo ed il suo leader hanno sempre lavorato per ottenere una soluzione democratica della questione kurda, gli attuali colloqui potrebbero avere un buon risultato, se il Governo AKP agisse coerentemente. L´atteggiamento dello stato turco sarà fondamentale riguardo al tipo di soluzione democratica e di pace equa da ottenere. Siate certi che da parte kurda non proverrà nessun tipo di ostacolo”.
“Se Öcalan è fondamentale per il dialogo, gli deve essere fornito un´ambiente adeguato per garantirgli di svolgere bene il suo ruolo. Se lo scopo è una soluzione, allora il primo passo dovrebbe essere trattare gli interlocutori con rispetto. A questo proposito, l´approccio verso il leader kurdo è di grande importanza, in quanto puó essere compreso da tutti coloro che sostengono i negoziati. Se lo Stato non dovesse grantire un tale ambiente, il suo atteggiamento verso i negoziati potrebbe essere messo in discussione. Ecco perchè il PKK ha evidenziato le richieste di condizioni adeguate di salute e sicurezza per il leader kurdo”.
Bayık ha concluso il suo articolo osservando che gli attuali colloqui con Öcalan potrebbero aprire la strada per un processo di negoziati ed ha aggiunto: “I Kurdi sono sempre pronti per una soluzione, nessuno puó negare che vogliano ottenere una soluzione tramite i negoziati. Tuttavia, se questi colloqui hanno l´obiettivo di disarmare e spostare le forze armate del PKK, allora falliranno. I negoziati dovrebbero trattare questioni politiche. Le parti armate verrebbero chiamate al tavolo solo in seguito alla proposta di un progetto valido”.
ANF / NEWS DESK
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