[divider]6 febbraio 2013 [/divider]Le famiglie dei 34 civili kurdi uccisi nel bombardamento effettuato dagli aerei da guerra turchi sul villaggio di Roboski (Uludere/Şırnak), il 28 Dicembre 2011, hanno parlato con ANF in merito al mancato avanzamento dell’indagine, a distanza di tredici mesi dal massacro. Le famiglie hanno criticato la Sottocommissione Parlamentare su Uludere, istituita per far luce sull’accaduto, per non aver pubblicato il suo rapporto a causa delle pressioni del Governo AKP; esse non si aspettano che la Commissione presenti una relazione imparziale sul massacro.
Ferhat Encü, che ha perso un fratello e molti altri parenti nella tragedia, ha dichiarato che la Sottocommissione Parlamentare è stata istituita per alleviare la reazione dell’opinione pubblica sull’accaduto, non per farvi luce e per rivelare i responsabili: “Le dichiarazioni per conto della Commissione rivelano il fatto che la stessa abbia lo scopo di mostrare la tragedia come risultato di uno sfortunato “errore di coordinamento”. Anche il Capo della Difesa, il Ministro degli Interni ed il Primo Ministro stanno effettuando dichiarazioni in questo senso. Anche il rapporto giungerà apparentemente alla stessa conclusione”.
Riferendosi alla descrizione delle vittime effettuata dal Primo Ministro Erdoğan, il quale le dipinge come membri del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) e non come civili, Encü ha detto: “Nessuno ha il diritto di mettere in collegamento quelle 34 persone ad un’organizzazione e di mostrare questo massacro come legittimo, anche se fossero stati tutti membri del PKK”. Osservando che il Governo sta ancora evitando di pubblicare il rapporto a causa della sensibilità dell’opinione pubblica a riguardo, ha aggiunto che le famiglie continueranno a lottare all’interno di diverse piattaforme per far luce sull’accaduto, poichè il Governo e le altre autorità competenti stanno ancora cercando prove per legittimare l’accaduto.
Veli Encü, che ha perso a sua volta molti dei suoi parenti nel massacro, ha affermato che è ovvio che il colpevole sia lo Stato turco: “Nel giorno dell’incidente, ufficiali militari hanno volato sopra di noi con i loro elicotteri e ci hanno trattato come nemici mentre trasportavamo i corpi delle vittime sugli asini. Quando osserviamo il trattamento che ci è riservato oggi, vediamo che nulla è cambiato in questi tredici mesi nel loro atteggiamento verso di noi”.
Encü ha sottolineato che la Sottocommissione è stata istituita per ingannare la popolazione, e che tutto quello che stanno facendo le autorità governative consiste nell’incriminare le vittime: “In seguito ai colloqui con le famiglie dei morti dopo l’incidente, il Presidente della Commissione ci ha promesso che avrebbe fatto luce sul massacro. Tuttavia, stanno ancora cercando di ritardare la pubblicazione del rapporto con l’intenzione di nascondere questa uccisione di massa. Ció a causa della complicità del Primo Ministro Erdoğan nel massacro”.
ANF Ankara