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Manifestazione di Strasburgo: è tempo per la libertà di Öcalan

[divider]16 Febbraio 2013 [/divider] Decine di migliaia di persone hanno partecipato oggi nella città francese di Strasburgo alla manifestazione per ricordare il 14° anniversario della cattura di Abdullah Öcalan, il leader kurdo incarcerato del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), avvenuta il 15 Febbraio del 1999.
Circa quarantamila persone hanno partecipato alla manifestazione, che è stata organizzata dalla FEYKA (Federazione delle Associazioni Kurde in Francia) ed ha condannato la cospirazione internazionale chiedendo la libertà per Öcalan. I manifestanti hanno anche invitato alla giustizia ed alla verità in merito all’esecuzione di Sakine Cansız, Fidan Doğan e Leyla Şaylemez, uccise a Parigi il 9 Gennaio.
Alla manifestazione, iniziata dalla Gare Centrale, è seguito un incontro presso Place Meinau, in cui i rappresentanti delle organizzazioni ed istituzioni kurde e straniere hanno effettuato i loro interventi.

Intervenendo sul posto, il Presidente del Kongra-Gel Remzi Kartal ha affermato che la resistenza dei guerriglieri condurrà alla libertà del leader kurdo Abdullah Öcalan e del suo popolo. Kartal ha osservato che lo stato francese deve far luce sugli omicidi di Parigi ed ha sottolineato che tutte le organizzazioni kurde, quelle femminili e giovanili in particolare, lotteranno finchè non verrà fatta chiarezza sulla questione. Ha inoltre sottolineato che il 2013 sarà l’anno della liberazione del Leader Apo e del popolo kurdo; ha affermato di sostenere il processo di colloqui recentemente iniziato e che la questione kurda potrebbe risolversi attraverso il dialogo. Kartal ha anche richiamato l’attenzione sull’importanza dei recenti sviluppi nel Kurdistan Occidentale (Rojava) ed ha aggiunto: “E’ tempo per la libertà”.

In un messaggio scritto inviato a Strasburgo, il Movimento Femminile Kurdo (KJB-Koma Jinen Blind) ha duramente condannato gli omicidi di Parigi ed ha richiesto di far luce in merito. Il KJB ha anche condannato l’Inghilterra, la Russia, Israele e gli Stati Uniti per aver reso Öcalan vittima dei loro interessi economici, prendendo parte alla cospirazione internazionale del 15 Febbraio 1999.
“La libertà del nostro leader ci libererà, proprio come la libertà delle donne libererà il popolo”, ha dichiarato il KJB, aggiungendo ciò che segue in merito all’esecuzione di Sara, Rojbin e Ronahi: “Il 2013 sarà un anno di resistenza contro gli attacchi dei cospiratori, contro la negazione, l’eliminazione, la resa e la distruzione”.

La co-presidente del Congresso della Società Democratica (DTK) Aysel Tuğluk ha iniziato il suo intervento condannando gli omicidi di Parigi ed ha osservato: “Lo stato francese deve far luce su tutti i dettagli di questi omicidi, poichè sarà altrimenti ritenuto responsabile. Non smetteremo mai di lottare per la giustizia e la verità sulle esecuzioni”. La Tuğluk ha invitato il Governo AKP a porre fine alle cospirazioni ed ha sottolineato che il popolo kurdo sosterrà la proposta di soluzione che il leader kurdo avanzerà.

Luisa Morgantini, ex-deputata del Parlamento Europeo, ha affermato di essere d’accordo con lo slogan “Jin, Jiyan, Azadi” [Donne, Vita, Libertà] ed ha sottolineato che il popolo kurdo è stato per lungo tempo vittima di tortura da parte delle forze occupanti. La Morgantini ha sottolineato che Sakine Cansız, Fidan Doğan e Leyla Şaylemez non si sono mai piegate alle pressioni ed ha aggiunto: “Grazie per averci insegnato l’umanità”.

Il Presidente del Congrasso Nazionale del Kurdistan (KNK) Tahir Kemalizade ha condannato la cospirazione internazionale ed ha sottolineato che gli Europei hanno diviso il Kurdistan con l’accordo di Sykes-Picot. “Siamo qui a resistere contro la pressione che avete imposto ai Kurdi da anni ormai. Libereremo il Kurdistan”, ha aggiunto ed ha invitato lo stato francese a chiarire urgentemente gli omicidi di Parigi.

Intervenendo per conto del PYD (Partito dell’Unione Democratica), Abdulselam Mustafa ha dichiarato: “Ho portato i saluti del Rojava Kurdistan al leader Apo. Il 2013 sarà l’anno della liberazione del leader del popolo kurdo Abdullah Öcalan”.
Parlando in seguito, l’avvocato di Öcalan Mahmut Şakar ha affermato: “Continueremo a lottare finchè il Kurdistan ed Öcalan non otterranno la libertà”.

ANF Strasburgo

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