[divider]2 Aprile 2013 [/divider] La Procura di Uludere ha formulato un’accusa penale nei confronti di Veli Encu, che ha perso suo fratello e undici altri parenti nel bombardamento effettuato dagli aerei da guerra turchi nel villaggio di Roboski (Ortasu) il 28 Dicembre 2011. Encu è accusato di avere insultato un pubblico ufficiale attraverso la stampa.
In un comunicato scritto sull’accusa, Encu ha criticato lo stato turco per aver continuato le sue vessazioni nei confronti delle famiglie di Roboski, moltiplicando ogni giorno il loro dolore tramite l’ufficio del Pubblico Ministero.
Encu ha sottolineato che l’attuale processo di pace non puó avanzare unilateralmente, ed ha aggiunto: “Non sono a conoscenza di come un processo di pace proceda in altri territori ma quello nel nostro paese è terribile”. Encu ha evidenziato che le famiglie di Roboski ritengono che il processo non potrà avanzare di un passo finchè lo Stato non affronterà il massacro e si scuserà con loro. Osservando che le famiglie non riescono a dare un senso al cosiddetto processo di pace in Turchia, Encu ha dichiarato: “Non sappiamo come dovremmo commentare l’approccio dello Stato verso di noi e ció che abbiamo affrontato negli ultimi 15 mesi, dopo che il massacro è accaduto. Lo Stato, che non ha effettuato un passo per far luce sulla questione, sta costantemente cercando di intimidirci e di impedire la nostra ricerca di giustizia fin dall’inizio di questo processo. Ad ogni modo, ribadiamo ancora una volta che non smetteremo mai di lottare per essa finchè non sarà fatta luce sul massacro”.
Encu ha osservato che la Procura non ha mai interrotto i suoi tentativi di reprimere le famiglie di Roboski, tramite indagini a loro carico con l’accusa di aver diffuso propaganda in favore di un’organizzazione illegale.
Encu ha sottolineato di essere stato sottoposto ad intercettazioni ed interrogatori da parte della Procura per attività giuste e legali in cui era coinvolto, come il corteo in massa organizzato nel suo villaggio.
“La Commissione parlamentare governativa da un lato, ed il Procuratore dall’altro, stanno cercando di legarci le mani con l’intenzione di impedire la nostra lotta per scoprire i responsabili del massacro”, ha detto Encu, osservando che le Procure e le istituzioni statali stanno avviando procedimenti penali contro le famiglie delle vittime invece che contro i responsabili.
Encu ha anche criticato le autorità giudiziarie per aver rigettato le accuse in risposta alla denuncia penale presentata contro il Capo delle Difesa turco Necdet Özel e per aver valutato le sue dichiarazioni in base alla libertà d’espressione.
“Non sono sicuro del numero di volte che ci potranno ancora uccidere ma sarebbe una grossa menzogna chiamare ció un processo di pace; essa non sarà mai raggiunta in questo territorio finchè lo stato non farà il necessario sul massacro di Roboski”, ha aggiunto.
ANF News Desk