[divider]13 giugno 2013 [/divider]
Parlando con l’agenzia di stampa Dicle (DIHA) dell’incontro avvenuto ieri con il leader del popolo kurdo Abdullah Öcalan all’interno del carcere di İmralı, Mehmet Öcalan ha affermato che è stato negato il permesso di effettuare la visita alle famiglie degli altri detenuti sull’isola. Ha affermato inoltre che suo fratello e gli altri prigionieri sono tutti in buone condizioni.
Secondo Mehmet Öcalan, il leader kurdo avrebbe sia speranze sia dubbi in merito alla realizzazione della seconda fase del processo di soluzione. Il leader kurdo avrebbe criticato la costruzione in corso di nuove postazioni militari e l’impiego di ulteriori guardie di villaggio durante il processo di risoluzione nella regione kurda. Il fratello ha citato le sue parole: “La prima fase del processo è terminata, nonostante il fatto che alcuni dei punti che avevo evidenziato non siano stati attuati. Spero che la seconda fase, che inizierà presto, assista ad un progresso più positivo. Ancora non sappiamo quale forma essa assumerà. Ho il 50% di speranza in merito”.
Secondo suo fratello, Öcalan avrebbe detto che la costruzione di nuove postazioni militari e l’impiego di ulteriori guardie di villaggio non sarebbero compatibili con il processo di soluzione: “Se si parla di un nuovo processo e di una soluzione democratica della questione kurda, non c’è necessità di fare queste cose, che non apporteranno contributi al processo. Spero che ció si concluda. Non è chiaro il motivo per cui si stanno costruendo queste postazioni mentre la maggior parte dei guerriglieri si è già ritirata dai confini turchi. Ció non è giusto nè accettabile. Spero che il Governo eviti di bloccare il processo e faccia il necessario. Sia la popolazione kurda che quella turca desiderano che questo processo termini con successo. Io sto facendo la mia parte nel miglior modo possibile ma tutti dovrebbero apportare contributi reali per avere successo. Entrambe le parti dovrebbero evitare le provocazioni”.
Mehmet Öcalan ha detto che suo fratello attribuisce grande importanza alla questione dell’amministrazione locale e delle istituzioni kurde democratiche; inoltre ritiene che i suoi avvocati, la sua famiglia e le delegazioni del BDP (Partito della Pace e della Democrazia) dovrebbero effettuare visite regolari a İmralı, se si ritiene che il processo in corso debba avanzare in modo salutare. “La mancanza di questi requisiti comporterà il fallimento del processo”, ha affermato il leader kurdo, invitando tutte le formazioni a contribuirvi e ad intervenire in caso di qualsiasi errore che entrambe le parti potrebbero commettere. In merito all’uso eccessivo della forza da parte della polizia contro le proteste di Gezi Park, Mehmet Öcalan ha citato le parole del leader kurdo: “Questo non è un’atteggiamento democratico, la questione richiede un sistema di pensiero più ragionevole ed appropriato”.
ANF Istanbul