Due seguaci del movimento religioso Ahl-e Haqq si sono dati fuoco nel Kurdistan iraniano (Kurdistan Orientale) per protestare contro la persecuzione verso un altro membro di questo gruppo. Ahl-e Haqq è una minoranza religiosa i cui membri sono per lo più di origine kurda.
Secondo un rapporto dell’Agenzia di Stampa degli Attivisti per i Diritti Umani Hrana, il 4 Giugno 2013 Hassan Razavi si è dato fuoco di fronte al principale edificio amministrativo della provincia del Kurdistan. L’auto-immolazione di Razavi è stata compiuta per protestare contro il trattamento di Keyumars Tamnak da parte degli ufficiali del carcere di Hamadan. Tamnak era stato costretto a radersi i baffi, sacri per i seguaci di Ahl-e Haqq.
Razawi è stato condotto presso un ospedale di Tehran con gravi ustioni su oltre il sessanta per cento del corpo. E’ sotto sorveglianza della polizia e nessuno, inclusa la sua famiglia, ha il permesso di vederlo.
Il 5 Giugno 2013, un altro membro di Ahl-e Haqq, Nimkard Tahari, si è dato fuoco di fronte allo stesso edificio dopo aver appreso che cinque ufficiali penitenziari avevano costretto Tamnak a tagliarsi i baffi. Tahari è morto sulla strada verso l’ospedale ed il suo corpo è stato sepolto nella città di Sahneh il giorno dopo, con accresciute misure di sicurezza.
Le notizie delle auto-immolazioni non sono state riportate né dalla stampa locale né da quella nazionale. I leader di Ahl-e Haqq sono stati convocati presso l’agenzia di intelligence della città di Sahneh e sono stati minacciati.
Durante il funerale di Tahari, manifestanti hanno organizzato un presidio di fronte al principale ufficio amministrativo della provincia del Kurdistan per due ore ma nessuno dei funzionari ha accettato di incontrarli. Alla fine, la polizia ha costretto i manifestanti a disperdersi. Altri membri di Ahl-e Haqq hanno minacciato di darsi fuoco se i funzionari non riuscissero ad affrontare le loro preoccupazioni.
SAHNEH, Kurdistan iraniano
hra-news.org