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Kurdistan

Giornalista kurda condannata al carcere per aver rivelato torture

La giornalista kurda Hamdiye Çiftçi sta affrontando problemi da quando ha riportato la notizia delle violenze della polizia che il quattordicenne Cüneyt Ertuş ha subito nel 2008.

 Agli arresti da due anni nell’ambito delle operazioni KCK, la Çiftçi è stata condannata ad un ulteriore anno di carcere con l’accusa di aver rivelato il nome degli ufficiali di polizia. Ma questi ultimi, che hanno rotto il braccio del minorenne, non sono stati puniti.

Il quattordicenne kurdo Cüneyt Ertuş ha subito le violenze della polizia cinque anni fa durante i festeggiamenti del Newroz nella provincia kurda di Colemêrg (Hakkari). La copertura mediatica dell’accaduto da parte di Hamdiye Çiftçi è stata utilizzata come prova contro di lei al momento del suo arresto nell’ambito del caso KCK, che l’ha costretta agli arresti per due anni.

La Çiftçi è stata condannata ad un ulteriore anno di carcere per “aver rivelato il nome dei funzionari statali coinvolti nella lotta contro il terrorismo”. La decisione del tribunale è stata sospesa. La Çiftçi affronterà la prossima udienza il 16 Luglio.

Durmuş Yiğit, Procuratore Speciale della provincia kurda di Van, ha chiesto l’incriminazione di Hamdiye Çiftçi con l’accusa che la donna “apparterrebbe ad un’organizzazione”. Il Procuratore si è riferito alla Çiftçi come una “collaboratrice della DIHA (Agenzia di Notizie Dicle News), diretta dal PKK” mentre ha considerato le violenze della polizia contro Cüneyt Ertuş “prive di fondamento” anche se l’accaduto è stato filmato da una telecamera e riportato per giorni dalla stampa nazionale ed internazionale. Il filmato dell’accaduto, ritrovato nell’abitazione della Çiftçi durante un’irruzione della polizia, è stato descritto come “un elemento di reato”. Nell’accusa, il procuratore ha accusato la donna di “aver fornito il filmato alla stampa”.

La Çiftçi era stata arrestata nel 2012 nell’ambito delle operazioni KCK ed incarcerata nel carcere di tipo E di Bitlis per circa due anni. Era stata rilasciata nell’aprile dello scorso anno, secondo la decisione della Terza Alta Corte Penale di Van.

Ma la copertura mediatica delle violenze della polizia contro Cüneyt Ertuş non è piaciuta alle autorità turche. L’ufficio del Procuratore speciale di Van ha sporto denuncia contro la giornalista per la stessa copertura con l’accusa che la donna “avrebbe esposto l’identità dei funzionari statali che hanno partecipato alla guerra contro il terrorismo”.

Nell’accusa, il Procuratore Mehmet Ali Canavcı sostiene che la Çiftçi ha effettuato propaganda per “l’organizzazione terroristica” pubblicando notizie inventate sulla stampa nazionale. L’accusa afferma inoltre che il braccio di Cüneyt non era stato rotto, secondo quanto riportato da quattro referti medici.

Ma il filmato mostrava apparentemente agenti in borghese nell’atto di ferire il braccio di  Cuneyt Ertus mentre il ragazzo era sotto il loro controllo e non stava resistendo all’arresto.

“Questa punizione non è stata inflitta a me; è stata inflitta alla libertà d stampa e d’espressione”, ha dichiarato Hamdiye Çiftçi. 22 giornalisti kurdi sono agli arresti nell’ambito delle operazioni “KCK”.

Che cosa è successo nel 2008?

Il braccio del quattordicenne Cüneyt Ertuş venne rotto da agenti di polizia durante i festeggiamenti del Newroz del 2008 a Colemêrg. Ertuş disse di essere anche stato picchiato e torturato in seguito al suo arresto. Fahri Timur, l’avvocato della famiglia, documentó le torture tramite referti medici e sporse denuncia contro gli ufficiali di polizia.  Anche Amnesty International condannó le violenze della polizia ed invitó ad un’indagine sui fatti relativi all’arresto del ragazzo.

Ad ogni modo, l’indagine sugli ufficiali fu interrotta, depositando un nolle prosequi.

Secondo il sistema giudiziario turco, rompere il braccio di un minorenne non costituisce reato ma il fatto di documentare l’atto e pubblicarlo sì.

Le violenze della polizia costituiscono una routine quotidiana nella città kurde.

http://kurdishrights.org/2013/07/13/kurdish-journalist-sentenced-to-prison-for-revealing-torture/

Traduzione a cura della Redazione di ReteKurdistan Italia

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