Dopo la prima guerra mondiale, e in seguito ai colloqui di pace a Sèvres, ai quali era presente una delegazione curda, era stato riconosciuto al popolo curdo il diritto a uno stato indipendente dal trattato del 1920.
In seguito però fu organizzata una conferenza dagli alleati a Losanna nel 1923, in assenza di un’autorevole rappresentanza curda, e gli impegni assunti a Sèvres furono dimenticati.
Dopo aver annesso parte del Kurdistan (Rojava) nei territori sotto il suo mandato, e per accontentare i nazionalisti arabi e le autorità turche contrarie a qualsiasi riconoscimento dei diritti dei curdi, la Francia non riconobbe alcuno status comunitario al popolo curdo, mentre fu creato uno stato per ciascuna comunità siriana.
Dopo la seconda guerra mondiale e il ritiro dei francesi dalla Siria nel 1946, e in particolare dal 1960, prese il via il programma di oppressione e arabizzazione del Rojava: divieto dell’uso della lingua curda, esclusione dei quadri curdi dalle più alte autorità politiche e amministrative, confisca di gran parte delle terre curde, creazione d’insediamenti arabi e revoca della cittadinanza siriana a centinaia di migliaia di curdi. Il Rojava, che costituiva il 20% del territorio siriano, ricco di petrolio e granaio della Siria, terra del 15% della popolazione della Siria, venne emarginato e divenne luogo di miseria.
Il popolo curdo ha partecipato alla rivoluzione siriana. Ha sfidato la dittatura del regime sciovinista e protetto i propri territori dagli attacchi dei fondamentalisti e degli jihadisti.
Attualmente, le grandi potenze stanno preparando una conferenza internazionale a Ginevra, il 22 gennaio 2014, per risolvere la crisi siriana. Tuttavia, la questione curda sarà esclusa dall’ordine del giorno. Non ci sarà alcuna rappresentanza curda.
E’ impossibile arrivare a una soluzione seria della crisi siriana senza tener conto delle aspirazioni dei curdi e delle altre comunità etniche e religiose. L’esclusione della questione curda dalla conferenza di Losanna nel 1923 ha causato lutti al popolo curdo per un intero secolo; l’esclusione del popolo curdo da Ginevra porterà certamente altri lutti per un altro secolo ancora.
Non ci sarà né pace né democrazia né stabilità in Siria senza una soluzione equa alla questione curda. Non ci sarà soluzione seria alla crisi siriana senza una vera rappresentanza del popolo curdo.
Lanciamo dunque un appello per la democrazia e la libertà, appello che ci aspettiamo sia ascoltato e preso in considerazione alla conferenza internazionale di Ginevra, affinché si dica ponga fine allo spargimento di sangue e all’oppressione. Il genocidio del popolo curdo non sarà più tollerato!
Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia