L’assunzione di responsabilità e l’autorganizzazione delle donne kurde in Siria e in Turchia mostra in concreto come sia stato colto questo messaggio che intende dare coraggio alle donne contro la cultura patriarcale e contro lo sfruttamento capitalista, che vede uno sbilanciamento in peggio per le donne, espulse dai processi produttivi e sfruttate a casa.
Anche il sistema dell’autonomia democratica che prevede un bilanciamento di genere e la copresidenza, cioè una doppia presidenza di un uomo e una donna negli organismi elettivi e di rappresentanza della società civile, è una dimostrazione pratica di quanto siano importanti questi concetti per il popolo kurdo, e di quanto possano essere validi per la società in generale.
Il sacrificio di tre donne kurde attiviste per la pace, Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Soylemez, uccise a Parigi nel gennaio 2013, non sia vano: queste tre donne hanno pagato con la vita la loro scelta di libertà, ma molte donne proseguono sulla loro strada, dando forza a un’idea e a un processo di trasformazione sociale che non ha confini.
Ufficio di Informazione del Kurdistan In Italia