Il Governo Regionale del Kurdistan (KRG) costruisce trincee al confine tra Iraq e Siria, come già la Turchia che ha costruito un muro per dividere il popolo kurdo e per impedire il transito di aiuti umanitari alla popolazione civile del Rojava (Kurdistan siriano).
E’ oltremodo grave che questo sia fatto al confine di un paese che è in guerra. Dovrebbero al contrario essere creati corridoi umanitari per consentire alla popolazione di mettersi in salvo e di ricevere aiuti umanitari. La Turchia usa questo strumento per la sua politica, ma ancora più grave è che il GRK si comporti allo stesso modo, mentre a parole dice di voler aiutare i fratelli kurdi del Rojava.
L’esempio di autoorganizzazione praticato nelle zone a maggioranza kurda del Rojava (e che include tutte le comunità presenti nella regione, non solo i kurdi) fa evidentemente paura sia alla Turchia, di cui ben si conosce la retorica sciovinista sulla “turchità” e il sistema che dietro la facciata del parlamentarismo vede ancora la presenza di poteri forti che influenzano la politica e l’economia, sia al governo federale kurdo di Barzani che vuole differenziarsi dagli altri kurdi per compiacere l’alleato americano e acquistare una posizione più importante nella regione.
Per dire NO alla divisione del popolo kurdo ancora una volta nella storia!
Per mettere fine all’embargo contro la popolazione kurda siriana!
Per sostenere la rivoluzione democratica del Rojava che le potenze vogliono boicottare!
Mercoledi 30 Aprile
dalle 10.00 alle 13.00
Sit in davanti alla Rappresentanza del Governo regionale del Kurdistan in Italia
Via Giacomo Carissimi 37
Zona Parioli
Roma
Centro socio culturale Ararat-Rete italiana di solidarieta’ con il popolo kurdo
