Stop agli attacchi di ISIS contro Kobane!
Stop alla fornitura di armi della Turchia a ISIS!
Solidarietà con il Kurdistan occidentale e Kobane!
Presidio Mercoledì 1 Ottobre 2014 – ore 18:00 Piazza del Duomo-Milano
II Medio Oriente continua ad assomigliare ad una polveriera. L’organizzazione ISIS terrorizza sempre più l’intera regione. A parte gli attacchi sulle regioni curde nell’Iraq settentrionale, dove ISIS ha ripetutamente massacrato curdi (specialmente yezidi), cristiani e turcomanni – Mosul e Tikrit sono già state conquistate – ISIS ha ripreso ad attaccare la regione di Kobane nella Siria settentrionale dalla metà di settembre con armi pesanti usate contro i villaggi.
Dal 18 settembre 2014, già ventuno villaggi hanno dovuto essere evacuati, costringendo migliaia di persone a fuggire. Se la regione di Kobane cadrà sotto il controllo di ISIS, altri massacri con migliaia di morti e migliaia di rifugiati saranno inevitabili.
Kobane è uno dei tre cantoni del Rojava (Kurdistan occidentale/Siria settentrionale), in cui e stata dichiarata l’autonomia democratica a novembre 2013, con la partecipazione di tutti i gruppi religiosi ed etnici. La creazione di strutture democratiche di autogoverno di base rappresenta un’alternativa democratica per l’intero Medio Oriente, e contrasta con le visioni nazionaliste, religiose, fondamentaliste, patriarcali e capitalistiche.
II modello democratico del Rojava è una spina nel fianco dei gruppi terroristici come AI Qaeda, Jubhat al Nusra e ISIS, cosi come per le forze regionali ed internazionali. II sostegno a ISIS da parte del governo turco avviene davanti agli occhi dell’opinione pubblica internazionale.
Chiediamo all’opinione pubblica internazionale di rompere il silenzio di fronte a questi attacchi brutali sul Rojava. Le potenze internazionali devono assicurarsi che la Turchia cessi il suo sfacciato sostegno all’organizzazione dello Stato islamico, e impegnarsi a togliere il PKK – che combatte contro ISIS per difendere i civili – dalla lista delle organizzazioni considerate “terroristiche”. La lotta contro ISIS non può essere selettiva o regionale, ma deve essere globale, unitaria e determinata.
Per questo chiediamo a tutte le organizzazioni e istituzioni democratiche e progressiste e alle organizzazioni per i diritti umani e soprattutto alla Comunità internazionale e alle Nazioni Unite di adottare le misure necessarie per impedire i massacri.
Promuovono: Comunità Curda di Milano, Uiki-Onlus; Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo