L’Iniziativa del Popolo del Kurdistan ha rilasciato una dichiarazione chiedendo al popolo curdo e ai loro amici di non rispettare il coprifuoco proclamato dalla Turchia nel Kurdistan settentrionale e di continuare le loro azioni di solidarietà con il Rojava e le proteste contro gli attacchi a Kobanê.
L’Iniziativa ha detto che il popolo curdo sta esercitando il loro legittimo diritto a protestare contro gli attacchi a Kobane da parte delle bande di ISIS sostenute dallo stato turco, osservando che in questo contesto il popolo curdo dai 7 ai 70 anni si è sollevato per protestare in tutto il Kurdistan, in Turchia e in Europa.
“Ovunque si trovi il nostro popolo, eserciterà il suo legittimo diritto all’autodifesa contro gli attacchi. Va capito che verrà data una risposta agli attacchi al nostro popolo che si è sollevato, da ovunque e da chiunque provengano”, ha sottolineato.
L’iniziativa ha anche evidenziato che il governo dell’AKP ha dichiarato uno stato di emergenza e la legge marziale nelle province del Kurdistan per paura della sollevazione e per impedirla attraverso divieti e che vuole che la popolazione resti a casa e stia a guardare gli attacchi a Kobane e un possibile massacro.
Prosegue; “Come component di un movimento che ha demolito il sanguinoso regime fascista del 12 settembre, noi dichiariamo che non riconosceremo alcuna legge di emergenza o decreti della legislazione marziale. Queste decisioni non sono nulle e sono prive di valore o effetto su di noi. Le strade, gli spazi pubblici e i campus universitari sono nostri. Le camere di tortura, le stazioni di polizia e gli uffici governativi sono loro. È questo regime dittatoriale e i suoi componenti che dovrebbero sedersi e non uscire.”
“Quindi il nostro popolo di fatto non riconosce questa decisione e continua le sue manifestazioni di solidarietà contro le bande di ISIS “, ha affermato l’Iniziativa ed ha chiesto a tutto il popolo curdo di ignorare questo decreto e di renderlo privo di significato e nullo continuando con le azioni.
ANF – AMED 08.10.2014