La co-presidenza del consiglio esecutivo del KCK ha rilasciato un comunicato riguardante lo sciopero della fame dei prigionieri politici curdi nel carcere centrale di Urmiye nel Kurdistan orientale,sollecitando il regime iraniano ad abbandonare immediatamente le sue politiche contro i prigionieri politici curdi che hanno portato ad uno sciopero nella fame che continua al ventiquattresimo giorno.
Ricordando che lo sciopero della fame è stato avviato in protesta contro la decisione del regime iraniano di trasferire detenuti comuni nella corsia per prigionieri politici,e che i detenuti curdi che si sono uniti allo sciopero si trovano ad affrontare la minaccia di esecuzione,il KCK ha sottolineato che la ragione che ha porta ai problemi è la questione curda che è rimasta ancora irrisolta.
La co-presidenza del consiglio esecutivo del KCK ha anche sottolineato che tutti i problemi esistenti,la questione curda in primo luogo,devono essere risolte con il dialogo e i negoziati.”E’ ovvio che le politiche anti curde imposte nel corso di significativi sviluppi in Medio Oriente non introduce alcuna soluzione “, ha sottolineato la dichiarazione del KCK.
Il KCK ha anche avvertito che lo sciopero della fame avviato dai prigionieri politici curdi contro i maltrattamenti,le torture e la minaccia di esecuzione condurrebbe a una perdita di vite nonché a problemi sostanziali più gravi.
La KCK sollecita l’Iran a soddisfare le richieste dei detenuti,per trovare una soluzione urgente ai loro problemi,pur invitando il popolo curdo e gli ambienti sensibili nelle quattro parti del Kurdistan ad essere in solidarietà attiva con i prigionieri politici curdi in sciopero della fame.
ANF 13.12.2014