(DİHA) – Il Ministero delle informazioni iraniano ha fatto irruzione in un dormitorio femminile dell’Università di Teheran arrestando tre studentesse curde che studiavano all’università.Mentre questi tre studenti sono stati portati in una località sconosciuta, non vi è stata alcuna informazione su 2 civili curdi arrestati.
Giovedì 1 gennaio i famigerati agenti del Ministero delle informazioni dell’Iran hanno fatto irruzione in un dormitorio femminile dell’Università di Teheran arrestando 3 studentesse che studiavano all’università.Queste tre studentesse sono state portante in una località non rivelate.I nomi di queste tre studentesse sono stati identificati come Sheelan Rahmani-indigente della città di Boukan, Kowsar Rahmani-indigente della città di Boukan, e Chenour Abbasi di Sanandaj.
Queste tre studentesse sono difensori delle prigioniere politiche curde che sono detenute in varie carceri in Iran.Shoresh Ayeneh Bokani e Salar Saeidi, dopo 3 mesi di isolamento sono ancora in uno status sopeso.
Nessuna informazione di due civili curdi detenuti
Secondo una segnalazione dell’Agenzia stampa degli attivisti per i diritti umani (HRANA), Shoresh Ayneh Bokani, figlio di Osman, nato nel 1981 e Salar Saeidi, figlio di Seyed Reza, nato nel 1993 entrambi di Mahabad sono stati arrestati il 5 Ottobre il giorno di uno degli Eid musulmani e sono stati trasferiti in uno degli uffici dell’Intelligence a Uremia.Una fonte informata ha dichiarato ad un reporter di HRANA che”Questi due civili sono tenuti ancora in confinamento solitario senza alcuna notizia dopo quattro mesi”.
La fonte ha aggiunto:””Finora, dopo tre mesi hanno avuto soltanto un contatto telefonico di 3 minuti con le loro famiglie,ma hanno detto che le loro famiglie non sanno in quale città e dove si trovano.É più probabile che siano stati trasferiti nella corsia 209 del carcere di Evin.Inoltre, le loro famiglie hanno tentato più volte di vedere i loro figli, ma sono state vietate eventuali visite.”
Finora non è stata ottenuta alcuna informazione precisa in merito alle accuse contro i due residenti di Mahabad.
NEDİM TÜRFENT