La rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo in assemblea: al fianco del popolo kurdo che resiste, in Europa come in Medio Oriente
Si è tenuta nei giorni 24 e 25 gennaio 2015 presso il TPO di Bologna, l’assemblea della rete italiana di solidarietà con il popolo curdo, alla quale hanno partecipato circa 120 persone da quasi tutte le regioni d’Italia.
Associazioni e sindacati, singoli attivisti e centri sociali, collettivi di vario orientamento politico e di donne insieme ai rappresentanti dell’ufficio di informazione del Kurdistan in Italia (UIKI) hanno analizzato, discusso, e proposto inziative per sostenere la legittima lotta di autodifesa e per l’autodeterminazione del popolo curdo, dalla Siria alla Turchia, dall’Iran al Kurdistan regionale Autonomo.
Con l’avanzata dello Stato Islamico in Iraq e soprattutto in Rojava (Kurdistan occidentale, Siria) il popolo curdo ha dovuto di nuovo praticare l’autodifesa, ed è riuscito nell’impresa liberando la città di Kobanê, diventata un simbolo della resistenza con la giornata internazionale del 1° novembre scorso.
Ma è soprattutto il modello sociale proposto dal leader curdo Abdullah Őcalan, ancora detenuto nella prigione di Imralı, che le donne e gli uomini curdi hanno difeso promettendo di resistere fino all’ultimo: e per sostenere questo modello, che superando lo stato-nazione si propone come soluzione di pace per tutti i popoli del Medio Oriente, la rete si impegnerà con rinnovata energia e con forze più ampie, coordinandosi al meglio.
Si rimanda al sito www.retekurdistan.it per tutte le iniziative e i progetti vecchi e nuovi, dalla fondazione della Mezzaluna rossa curda in Italia alle nuove delegazioni per il Newroz e le elezioni di giugno in Turchia, e che quest’anno si preannunciano più numerose, alle campagne per sostenere i profughi di Kobanê e Şengal, ai gemellaggi e ai patti di amicizia con le istituzioni locali, fino alle richieste di riconoscimento del PKK che ha dimostrato di saper difendere e organizzare la popolazione, e che ancora l’Europa e gli USA considera un partito “terrorista” per compiacere la Turchia che nel frattempo sostiene le milizie dello Stato Islamico.
Rete italiana di solidarietà con il popolo curdo – 24/25 gennaio 2015