Arrivano le note curde a Cagliari mercoledì 25 febbraio per aiutare una delegazione sarda in partenza nella martoriata terra curda. In pochi conoscono la martoriata storia del Kurdistan, vasto altipiano situato nella parte settentrionale e nord orientale della Mesopotamia, diviso politicamente tra Turchia, Siria, Iraq e Armenia. Il popolo curdo ha subito nel secolo scorso una politica di discriminazione razziale con il fine di negare persino l’identità e l’esistenza stessa della popolazione, specialmente da parte di Turchia e Siria. Le questioni politiche sono sempre state innanzi ai diritti umani -maltrattati e disconosciuti– per portare avanti logiche di confine altamente più accattivanti dell’autodeterminazione di un popolo, rinchiuso tra i sui confini naturali.
La comunità internazionale ha sempre trattato con estrema superficialità la questione, oscurandola davanti ai mass media e nascondendola perché “poco rilevante”; a tal punto da inserire nel’elenco dei raggruppamenti terroristici proprio il partito che da circa un secolo lotta per la propria identità, il PKK. Il popolo curdo è sempre stato vittima delle tensioni tra i 4 stati che si spartiscono il suo territorio, tra cui, di recente, i miliziani dello stato islamico. Le reazione del mondo occidentale, dinnanzi alle violenze perpetrate dai miliziani di Al-Baghdadi, sono state di sostegno alla resistenza curda ma con logiche opportunistiche che ci permettono di restare a guardare mentre il popolo curdo, ancora una volta muore.
Da sempre sensibile alla questione, l’Associazione ASCE di Cagliari partirà con una delegazione nel Kurdistan turco, siriano e iracheno per portare solidarietà agli amici che stanno lottando per resistere all’espansione dello Stato islamico. Per l’occasione si terrà mercoledì 25 febbraio un concerto di beneficienza in via Giardini 147/A alle ore 18:30 ; il luogo scelto sarà il Babeuf: non solo un locale ma «un luogo relazionale, quieto, in cui perdersi tra i libri e rilassarsi, dove sentirsi a casa e rallentare i propri ritmi; un posto dove studiare, leggere, navigare su internet, curiosare tra le bottiglie, ascoltare musica, osservare una mostra» e in questo caso sostenere una giusta causa.
Le note tradizionali curde e il santur di Mubin Dunen con i Magic Carpet varcheranno il confine turco e siederanno esattamente davanti agli spettatori cagliaritani che decideranno di assistere all’evento. Ad accompagnare Mubin Angelica Turno al violino; Gian Carlo Murranca alle percussioni e Marco Maxia alla chitarra. L’orario sarà quello dell’aperitivo, sorseggiabile tra le pregiate proposte del Babeuf. L’ingresso sarà libero ma al fine di raccogliere dei fondi che la delegazione porterà ai rifugiati dei campi profughi nel Rojava siriano sarà possibile lasciare un’offerta. Una manifestazione che unirà la sensibilità del popolo sardo e di quello curdo sulla tematica dell’identità; un’occasione per contribuire a una causa giusta attraverso le note e i racconti di chi ogni giorno si trova a dover respirare la propria terra tra gli spari e l’oppressione.
Roberto Mulas
Il Manifesto
Info: pagina facebook https://www.facebook.com/events/508798752594409/?fref=ts