La co-presidenza del Consiglio esecutivo della KCK ha rilasciato una dichiarazione scritta in occasione del 27 ° anniversario del massacro di Halabja,in cui ha condannato le forze che hanno perpetrato il massacro di 5.000 curdi con armi chimiche.
La co-presidenza del Consiglio esecutivo della KCK ha rilasciato una dichiarazione scritta di condanna nei confronti di coloro che hanno perpetrato il massacro di Halabja 16 marzo 1988,affermando:”Il popolo curdo e la nostra lotta per la libertà continuerà la nostra determinata battaglia contro le forze che mirano a realizzare un genocidio come quello di Halabja,e per realizzare un Kurdistan libero e democratico in cui tali massacri non avranno più luogo”
La Co-Presidenza del Consiglio esecutivo della KCK ha rilasciato una dichiarazione scritta per il 27 ° anniversario del massacro di Halabja, in cui ha condannato le forze che hanno perpetrato il massacro di 5.000 curdi con armi chimiche.Osservando che questo massacro compiuto dal regime di Saddam ha dimostrato la politica spietata delle forze colonialiste della regione nei confronti del popolo curdo,la KCK ha affermato;”Coloro i quali sono rimasti in silenzio mentre le bombe chimiche piovevano sui curdi ad Halabja,hanno messo la strage all’ordine del giorno qualche anno dopo,quando questa rispondeva ai loro interessi politici.Tutto questo ha dimostrato che quando si tratta di curdi,le potenze internazionali sono in grado di ignorare tutti i valori umani,se soddisfa i loro interessi.”
Secondo la KCK,il mancato sostegno alla Repubblica curda di Mahabad nel 1946,il silenzio sul genocidio di Dersim del 1938 e la mancanza di reazione al massacro di Qamishli dieci anni fa hanno giocato un ruolo chiave nella presa di coscienza dei curdi delle politiche delle forze regionali e internazionali.I curdi-prosegue-si sono resi conto che la libertà e la vita democratica possono essere conseguiti solo attraverso la resistenza e l’organizzazione,e hanno sviluppato di conseguenza la loro lotta.
La KCK ha sottolineato che il livello di consapevolezza,di organizzazione e di lotta raggiunto oggi dai curdi è in grado di prevenire nuove Halabja,e significa che la libertà in tutte le quattro parti è più vicina che mai. La dichiarazione continua:”La lotta che si combatte in Kurdistan ha raggiunto un livello in cui si sta assumendo un ruolo di primo piano nel garantire la vita libera e democratica di tutti i popoli del Medio Oriente,non solo quella dei curdi. Il popolo curdo e la nostra lotta per la libertà nel suo insieme continuerà la nostra decisa battaglia contro le forze che mirano a perpetrare un genocidio come quello di Halabja,e per realizzare un Kurdistan libero e democratico in cui tali massacri non accadranno mai più.”
ANF