Kurdistan

Elicotteri italiani in Turchia per giochi di guerra Nato

Il governo di Ankara ha scatenato una violenta offensiva contro la resistenza kurda, si appresta con l’Arabia Saudita a fornire assistenza ai ribelli siriani in lotta contro il regime di Bashar al-Assad e minaccia d’intervenire in Libia per punire i responsabili del bombardamento di un mercantile turco carico di armi destinate alle milizie islamico-radicali. Mentre la Turchia è al centro di un frenetico attivismo bellicista, alcuni paesi Nato (tra cui l’Italia), stanno fornendo pieno sostegno alle forze armate del pericoloso partner mediterraneo.

Dal 4 al 15 maggio una trentina di velivoli dell’Alleanza atlantica sono stati rischiarati nella base aerea di Konya, Anatolia, per partecipare all’esercitazione “Tiger Meet 2015”: cacciabombardieri F-16 “Falcon Fighters” delle aeronautiche di Polonia e Turchia, i caccia F-18 Hornet” dell’aeronautica svizzera, i “Rafale” francesi, un velivolo radar “Awacs” della forza multinazionale Nato di Geilenkirchen (Germania), due elicotteri AB-212 del 9° Stormo di Grazzanise (Caserta). Le operazioni aeree sono seguite da un folto gruppo di “osservatori militari” appositamente giunti da Grecia, Austria, Germania, Olanda, Repubblica Ceca e dalla base dell’Aeronautica italiana di Gioia del Colle (Bari).

Il Tiger Meet rappresenta l’opportunità di incrementare professionalità, solidarietà e interoperabilità tra le nazioni Nato e partner, all’interno di scenari realistici e missioni complesse COMAO (COMposite Air Operations)”, spiega il Comando del 9° Stormo. Gli elicotteri AB-212 sono utilizzati a supporto delle forze speciali, per il trasporto tattico e la ricerca e soccorso di personale in teatro ostile. Con una velocità massima di 240 km/h e un’autonomia di 750 km, i velivoli sono armati con due mitragliatrici brandeggiabili cal. 7,62 mm e operano anche di notte e in condizioni meteo critiche grazie all’utilizzo di speciali visori notturni NVG (Night Vision Goggles). “Per gli equipaggi del 9° Stormo – spiega il Comando di Grazzanise – l’esercitazione Tiger Meetcostituisce una preziosa occasione per accrescere l’Air to Land Integration, ossia di ottimizzare la capacità degli assetti nel supporto alle operazioni speciali e rinsaldare lo spirito di appartenenza e di cooperazione fra gli appartenenti alla Nato Tiger Association, l’associazione che riunisce i Gruppi di volo dell’Alleanza Atlantica che hanno come emblema la tigre”.

Costituita nel lontano 1961 presso la base aerea di Woodbridge (Gran Bretagna), la Nato Tiger Assiciation ha loscopo di scambiare informazioni, tattiche ed esperienze professionali tra i gruppi di volo aderenti. L’Italia è entrata a far parte del club aereo d’eccellenza nel 1968, dopo Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti; dalla primavera del 2006 ne è membro il 21° Gruppo di volo “Tigre” del 9° Stormo di Grazzanise. Questo reparto era stato posto in posizione quadro dal 1° marzo 2001, dopo essere stato impiegato per le operazioni di guerra Nato in Kosovo e in Serbia. Oltre a partecipare alle recenti edizioni del Tiger Meet il ricostruito 21° Gruppo è stato impiegato in Afghanistan a supporto delle attività del Comando ISAF-Nato.

Il 9° Stormo di Grazzanise svolge prioritariamente operazioni di ricerca e soccorso (SAR) di personale sia in Italia che nell’ambito delle missioni internazionali, fornendo il supporto aereo alle forze di superficie e alla conduzione di missioni complesse (ricognizioni speciali, aviolancio, combat control, trasporto tattico, ecc.). Oltre al 21° Gruppo di volo, a partire del 2009 il 9° Stormo dispone pure di un Gruppo Fucilieri dell’Aria per le attività di controllo del territorio e di “obiettivi sensibili”, la difesa CBRN, il riconoscimento e la disattivazione di ordigni esplosivi, la perlustrazione aree e la disposizione di check-point. Equipaggiati e armati con mezzi tattici Iveco VTLM Lince, mitragliatrici pesanti Browning cal. 12,7mm, fucili d’assalto Beretta ARX160 e fucili a pompa Benelli M4 e Franchi SPAS 12 e 15, questo reparto d’élite fornisce il proprio supporto ai reparti speciali italiani inquadrati nella Task Force 45, l’unità di pronto intervento interforze composta dal17° Stormo Incursori dell’Aeronautica, dal Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri, dal 9° Reggimento “Col Moschin” dell’Esercito e dal Gruppo Operativo Incursori della Marina militare. I “Fucilieri dell’Aria” di Grazzanise sono stati schierati in Afghanistan e hanno contribuito alle operazioni “Strade pulite” durante un’emergenza ambientale in Campania e “Strade sicure” nel contesto di una rivolta di migranti e richiedenti asilo a Lampedusa.

Nello scalo di Grazzanise è operativo pure il Gruppo Efficienza Aeromobili (GEA) dell’Aeronautica per la manutenzione degli elicotteri AB-212, degli impianti di bordo, degli equipaggiamenti di volo e delle attrezzature in dotazione al 9° Stormo. L’aeroporto è base alternata per i velivoli della difesa aerea, cui garantisce atterraggio e decollo assistito nonché supporto tecnico-logistico di ogni genere. Nel marzo 2012 a Grazzanise è stata inaugurata una pista in terra battuta, parallela alla pista in asfalto, per gli atterraggi dei velivoli da trasporto C-27J e C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa. “L’uso diurno e notturno di questa nuova pista consente l’addestramento degli equipaggi dell’Aeronautica militare per il loro futuro impiego in zone fuori dei confini nazionali, non dotate di piste convenzionali e il consolidamento delle procedure operative standard alle quali si attengono i piloti della Nato”, spiega il ministero della Difesa. Oltre ai velivoli italiani, nello scalo casertano vengono periodicamente rischierati anche gli aerei da trasporto delle forze armate di Stati Uniti d’America, Gran Bretagna e di altri paesi dell’Alleanza Atlantica.

Da tre anni circa, a Grazzanise è infine ospitato il 2nd Nato Signal Battalion (dipendente dal Comando del Nato Communications and Information Systems Group), con funzioni di Centro mobile per le telecomunicazioni e il supporto alle esercitazioni e alle operazioni nei teatri operativi del personale alleato. Il battaglione di telecomunicazioni Nato, un tempo schierato a Verona e Bagnoli (Napoli), è un’unità di pronto interevento multinazionale composta da un Comando, una compagnia di supporto e manutenzione e quattro “moduli trasportabili CIS” di stanza a Grazzanise (due italiani e due statunitensi), più altri due “moduli CIS” a Bucarest (Romania) e Sofia (Bulgaria). Dopo aver operato in Afghanistan, il 2nd Nato Signal Battalion è impiegato attualmente nell’ambito della cosiddetta Operation Active Fence, l’operazione di “rafforzamento” della difesa aerea e missilistica della Turchia avviata dalla Nato nel gennaio 2013 dopo lo scoppio del conflitto in Siria.

Prorogata sino alla fine del gennaio 2016,Active Fence include lo schieramento di batterie di missili “Patriot” di Germania, Olanda e Stati Uniti nelle basi turche di Kahramanmaras, Adanae e Gaziantep. Dal 4 all’8 marzo 2015, il 2nd Nato Signal Battalion ha svolto l’esercitazione “Cobalt Cloud 15” allo scopo di “raggiungere la completa capacità operativa da parte del NATO Communications and Information Systems Group quale fornitore dei servizi CIS per tutti i Quartier Generali della Nato, ed addestrare e valutare la realizzazione e la fornitura dei servizi proiettabili CIS in supporto alla struttura di Comando della Nato Response Force (NRF) per il 2016”.

Di Antonio Mazzeo

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