Dopo la strage di Suruc il governo turco dell’AKP e del presidente Erdogan ha gettato definitivamente la maschera: la guerra sporca al movimento curdo e all’opposizione sociale in Turchia diventa nuovamente aperta e feroce. Centinaia di morti tra civili e miliziani del Pkk nei bombardamenti di questi giorni in Turchia, in Siria e in Iraq, migliaia di attivisti turchi e curdi arrestati, la minaccia di inquisire i leader dell’HDP, il partito della sinistra curda, che stracciando la soglia del 10% in tutto il paese ha di fatti arginato il compimento dei suoi progetti autoritari di modifica costituzionale, costringendolo a una prima sconfitta in un decennio.
Sotto la finzione e la retorica della “guerra al terrore” e di una rottura del suo appoggio ai mercenari dell’Isis, Erdogan persegue invece il suo vero scopo: imporre una svolta autoritaria in Turchia, colpire il movimento curdo e bloccare l’esperienza di autogoverno del Rojava, dove le milizie dello Ypg Ypj, malgrado l’aggressione dell’Isis, hanno quasi completato la riconquista del confine del kurdistan siriano dai tagliagole del Daesh.
La Turchia fa pesare il suo ruolo di gendarme NATO nella regione per forzare il via libera da USA e Unione Europea a invadere la Siria, ottenendo l’ennesimo voltafaccia verso i curdi, fino a ieri “paladini” della resistenza all’Isis.
Prevalgono gli interessi della guerra permanente e spietata scatenata dalle potenze occidentali in tutto il Medioriente e alle frontiere d’Europa. Ma il movimento del Kurdistan del nord, l’esperienza del Rojava libero e autodeterminato, la Resistenza di Kobane, il successo dell’HDP in Turchia hanno parlato a milioni di donne e uomini nel Mediterraneo e nel mondo: Il linguaggio della resistenza, della libertà, dell’emancipazione sociale e di genere, dell’autogoverno dal basso contro l’aggressione ai territori e agli esseri umani in nome del profitto, del fanatismo e del militarismo.
E’ più che mai il tempo di sostenere i nostri fratelli in lotta per la libertà, perchè la lotta di un popolo libero parla a tutti gli altri e perchè solo la lotta internazionale può fermare la guerra in cui anche il nostro paese è coinvolto.
– In solidarietà con il movimento curdo e turco attaccato dalla feroce repressione di Erdogan
– Per la cancellazione del Pkk dalle black list
– Per la liberazione di Abdullah Ocalan
– Contro la Presidenza di Erdogan e la complicità americana ed europea
– Con la resistenza di Kobane e del Rojava
– Contro la partecipazione del governo italiano alle guerre in atto e da quelle in preparazione
MERCOLEDI’ 5 AGOSTO – NAPOLI-dalle ore 18,30 presso lo slargo della METRO di TOLEDO
PRESIDIO di solidarietà con il popolo kurdo, contro lo stragismo di Erdogan e le complicità statunitensi e dell’Unione Europea.