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Diritti umani

13 ragazzi uccisi dalla violenza dello stato in Turchia nel 2015

Con l’esecuzione mercoledì dei due ragazzini che lavoravano in una panetteria,le forze dello stato turco adesso hanno ucciso almeno 13 ragazzini nel 2015.

Nel 2006  Recep Tayyip Erdoğan (adesso presidente della Turchia) aveva rilasciato una dichiarazione caratteristica dell’atteggiamento dello stato nei confronti dei ragazzini,specialmente nelle zone curde,aveva dichiarato:”Che si tratti di donne o bambini, faremo tutto ciò che è necessario”.Da allora decine di ragazzini sono stati colpiti,colpiti da bombe,esplosi a causa delle mine,schiacciati da veicoli blindati e assassinati dalle forze dello stato in Turchia.

Dal 1988 490 ragazzini sono morti a causa della violenza dello stato in Turchia.Molti – come la ragazza di 11 anni Fatma Erkan,-fotografata dai soldati con una pistola alta quasi quanto lei  e intenzionalmente collocata  accanto al suo cadavere – sono stati inseriti nei registri ufficiali come “terroristi”.

Orhan Aslan e Muhammet Aydemir massacrati dallo stato mentre lavoravano in una panetteria nella città a maggioranza curda di Diyadin,sono diventati il 12° e il 13° ragazzino ucciso in questo modo nel 2013.

La prima di queste uccisioni di quest’anno è stata quella del 14enne Ümit Kurt, ucciso da un proiettile al cuore il 6 gennaio.Quel giorno,dei veicoli blindati erano entrati in un quartiere della città di Cizre, situata nella provincia di Sirnak.I registri mostrano che il proiettile sparato dal veicolo corazzato è stato intenzionalmente sparato a Ümit.Alcuni giorni più tardi,il 14 gennaio,squadre speciali di polizia hanno di nuovo aperto il fuoco contro un ragazzino a Cizre,uccidendo il 12enne Nihat Kazanhan.

Soltanto una settimana fa,il 17enne Mehmet Hıdır Tanboğa è stato ucciso nella provincia di Sirnak,dove la polizia ha incominciato a sparare indiscriminatamente nel quartiere.La polizia aveva bloccato l’accesso all’ospedale ai feriti.

JINHA

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