I membri dell’iniziativa Libertà per Ocalan e i rappresentanti delle istituzioni kurde in Europa faranno uno sciopero della fame di cinque giorni per chiedere la libertà per il leader del popolo kurdo Abdullah Öcalan.
Lo sciopero della fame inizierà fuori dal Consiglio europeo alle 11:00 del 28 settembre e durerà fino al 2 ottobre. Gli attivisti che si uniranno allo sciopero della fame hanno rilasciato una dichiarazione intitolata ‘Appello all’Umanità’ che annuncia le finalità dell’azione.
Rimarcando che in Turchia e nel Medio Oriente è in atto una guerra tra coloro che si schierano dalla parte della democrazia e della pace e quelli che sono dalla parte della dittatura e della guerra, la dichiarazione ha affermato: “Per essere più chiari, è in corso una grande guerra tra chi trasforma il Medio Oriente in un inferno e chi cerca di renderlo un territorio vivibile con la libertà. Questa guerra ha altresì formato due blocchi di nazioni e un fronte di democrazia”.
‘IL LEADER ÖCALAN CHE COMBATTE PER LA PACE DEVE ESSERE LIBERO’
Sottolineando che i curdi stanno dalla parte della democrazia e della libertà e contro la guerra, la dittatura, e tutti i regimi e le mentalità teocratiche e repressive, la dichiarazione ha annunciato: “Sappiamo molto bene che il Leader Ocalan ha fatto grandi sforzi dal 1990 al fine di ottenere la pace con lo Stato turco e proseguire la sua lotta sulla base della politica democratica. Crediamo che il leader Abdullah Öcalan, che è stato tenuto in una cella in isolamento sull’Isola di Imrali per 17 anni, debba essere liberato in questa fase. Crediamo che la libertà del leader Abdullah Öcalan sia la garanzia di pace, di risoluzione e di vita comune tra i popoli della Turchia e i curdi, e anche per la coesistenza pacifica di arabi, persiani e curdi in Medio Oriente. Il popolo kurdo crede nella lotta per la libertà del proprio leader perché confida che questo permetterà anche ai popoli della regione di vivere insieme.”
La dichiarazione ha indicato che gli organizzatori dell’azione sostengono la degna lotta del popolo curdo e vedono la sua lotta come una lotta propria, aggiungendo: “Attraverso le azioni democratiche che abbiamo tenuto negli anni precedenti, abbiamo trasmesso la nostra richiesta per la libertà di Abdullah Ocalan alle istituzioni, tra cui il Consiglio Europeo, il Parlamento Europeo e il CPT. La richiesta messa in evidenza dagli attivisti della lunga marcia di Ginevra-Strasburgo e nei 52 giorni di sciopero della fame, è stata inoltre ritenuta significativa e ragionevole da queste istituzioni, per cui abbiamo sospeso le nostre azioni per qualche tempo. Tuttavia, ora che le istituzioni europee interessate non hanno intrapreso alcuna azione o adempiuto ai loro doveri e responsabilità a riguardo, cominceremo uno sciopero della fame di 5 giorni tra il 28 settembre e il 2 ottobre, con l’obiettivo di portare la nostra stessa domanda all’ordine del giorno, ancora una volta, e per ricordare loro le promesse fatte”.
‘STATE CON NOI NELLA NOSTRA AZIONE’
Menzionando l’isolamento imposto dall’AKP al popolo curdo nella persona di Ocalan, la dichiarazione ha continuato dicendo che: «Su ordine del rappresentante dello Stato turco Recep Tayyip Erdoğan, i colloqui per i negoziati sono stati interrotti e poi, dal 5 aprile 2015, sono state proibite le visite a Ocalan. Il ricatto contro Öcalan è sempre stato il primo obiettivo dello Stato turco quando ha dovuto affrontare qualche difficoltà. A seguito della vittoria politica ottenuta dal blocco della democrazia e della libertà che si è unito sotto l’ombrello dell’HDP nelle elezioni del 7 giugno, la prima cosa fatta dallo Stato turco è stata quella di imporre l’isolamento su Öcalan e poi di sospendere il processo negoziale e dichiarare guerra contro il popolo curdo. A parte la guerra recentemente avviata, la stessa politica d’isolamento imposta al Leader Abdullah Öcalan corrisponde ad un nuovo concetto di guerra dichiarata al popolo curdo.”
La dichiarazione ha sottolineato che il popolo kurdo continuerà a non rimanere in silenzio su questa sporca guerra di isolamento e di ricatto che si sta imponendo, nella persona del leader Abdullah Öcalan, e lotteranno in modo da porre fine all’isolamento di Imrali, affinché a Ocalan siano consentite le visite da parte dei suoi avvocati e della delegazione per i negoziati, e che al leader curdo sia garantita una piena libertà.
Gli organizzatori dell’azione hanno dichiarato che lo sciopero della fame sarà un’azione di avvertimento, come parte della campagna “Libertà per Ocalan”, e hanno invitato i kurdi che vivono in Europa, i loro amici politici, gli alleati dalla Turchia e tutti coloro stanno conducendo una lotta comune contro il fascismo sotto il blocco della democrazia e della libertà, a stare con i partecipanti dell’azione per la libertà di Ocalan.
La dichiarazione ha inoltre evidenziato che i popoli della Turchia, del Kurdistan e del Medio Oriente non saranno liberi finché Öcalan non sarà liberato, né le donne, i giovani, i gruppi religiosi e i popoli otterranno un ambiente di coesistenza, dato che la lotta per la democrazia e l’umanità non raggiungerà appieno i suoi obiettivi.
‘LA FILOSOFIA DI ÖCALAN GUIDA LA LOTTA’
La dichiarazione ha affermato che la lotta contro le bande ISIS che continuano a commettere crimini contro l’umanità è guidata dall’esercito YPG/YPJ che si basa sulla filosofia e l’ideologia create da Abdullah Öcalan. “Sono indiscutibilmente il Movimento Kurdo per la Libertà e il suo leader Abdullah Öcalan che difendono la democrazia radicale contro le bande selvagge e le potenze internazionali e i gruppi locali che li appoggiano.”
APPELLO ALLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI
Gli attivisti hanno rimarcato che la libertà del Leader Abdullah Öcalan comporterebbe pertanto la conquista di una posizione importante nella lotta contro il fascismo, l’ISIS, la dittatura e l’imperialismo, e la costruzione di una nuova vita per il popolo curdo.
Descrivendo la libertà del Leader Öcalan come condizione sine qua non per il popolo curdo, gli attivisti hanno dichiarato che la loro richiesta non si limita alla rimozione dell’isolamento imposto su di lui, ma altresì la garanzia di una piena libertà per lui e di un ambiente libero per fare politica.
Al termine della dichiarazione, gli attivisti hanno sollecitato in primo luogo il governo francese e tutti i paesi europei, le istituzioni internazionali come il Consiglio Europeo, il Parlamento Europeo e il CPT ad agire per questa richiesta legittima e vitale del popolo curdo.
ANF