Donne

La Turchia blocca l’Agenzia di Stampa delle Donne JINHA

La Direzione per le Telecomunicazioni della Turchia ha vietato l’accesso al sito web dell’Agenzia di Stampa delle Donne, JINHA.

La dichiarazione rilasciata dalla Direzione per le Telecomunicazioni ha riferito che “misure amministrative sono in corso di attuazione per questo sito (jinha.com.tr), a partire dal 07/10/2015 e sotto l’autorità della legge n. 490.05.01.237719, conseguentemente a valutazioni tecniche e giudiziarie svolte in conformità alla legge n. 5651”.

Jinha ha risposto contro il divieto in una dichiarazione con cui ha dichiarato: “Quando siamo partiti quattro anni fa come prima agenzia di stampa delle donne in Turchia, abbiamo detto ‘scriviamo senza badare a quello che direbbero gli uomini’. Scriviamo, inoltre, senza preoccuparci di ciò che direbbe lo Stato maschilista e continueremo a scrivere la verità. Contatteremo i nostri abbonati attraverso il nostro nuovo indirizzo”.

Il Congresso delle Donne Libere (KJA) ha reagito con forza al divieto e ha sollecitato la fine di queste misure antidemocratiche.

La dichiarazione del KJA ha affermato che il paese sta vivendo un colpo di stato civile a causa delle ambizioni del governo dell’AKP per un cambiamento di sistema e poter salire al potere da solo, in un processo storico durante il quale il potere politico non è riuscito ad adottare misure democratiche, mentre i popoli della Turchia hanno fatto la loro scelta per una vita uguale e libera sotto l’ombrello del HDP alle elezioni del 7 giugno.

Il KJA ha espresso che una libertà costituzionalmente garantita di espressione e di stampa rimane sotto una grande minaccia nella Turchia di oggi, dove i trattamenti illegali contro i lavoratori della stampa si svolgono su base giornaliera, al cui riguardo le autorità giudiziarie restano silenziose e inefficaci.

Il Congresso delle Donne Libere ha sottolineato che la mancanza di una soluzione alla questione curda ha portato con sé una discriminazione nei confronti dei media e degli organi di stampa kurdi, così come i membri della stampa kurda, e ha aggiunto che i lavoratori dell Stampa Libera stanno lottando per trasmettere la verità ai popoli della Turchia sotto la repressione di Stato, con conseguenze molto gravi.

KJA ha espresso che la repressione di stato verso la stampa ha acquisito una nuova dimensione con il divieto imposto all’Agenzia di Stampa delle Donne, mentre Jinha dovrebbe essere piuttosto una fonte di orgoglio per la Turchia. Far tacere JINHA è una vergogna per lo Stato, ha affermato KJA, e ha aggiunto che coloro che causano questa vergogna dovranno in qualche modo renderne conto ai popoli della Turchia, in primo luogo alle donne.

“Ancora una volta ricordiamo che i regimi in cui l’opposizione non esiste o non gli è permesso esistere non possono essere definiti democratici, e chiediamo una fine immediata di queste misure antidemocratiche”, ha concluso la dichiarazione.

ANF

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