La Turchia è ormai un campo di battaglia.Il neo-sultano Erdogan, vedendo traballare il suo sogno totalitario, sta trascinando i popoli dell’Anatolia in un baratro di odio e di sangue.L’imminenza delle elezioni del 1 novembre non fa che aggravare questo scenario.Ma la rivoluzione del Rojava in Siria e il diffondersi delle esperienze di autogoverno nel sud-est della Turchia aprono spiragli di speranza che illuminano non solo il popolo curdo ma l’intero Medio Oriente.
