In queste ore in Siria come in Turchia la lotta per la Pace e per la Democrazia si confronta con una sfida ancora una volta decisiva per il futuro di tutto il Medio Oriente e dell’Europa stessa: da più di un anno le forze YPJ e YPG resistono per la liberazione del Rojava e della Siria dalle forze dello Stato Islamico mentre la città liberata di Kobane combatte la sua battaglia per la ricostruzione dopo aver pagato il prezzo più alto.
Nel frattempo la battaglia condotta in Turchia dall’HDP – il Partito Democratico dei Popoli – si scontra con la terribile campagna repressiva condotta dal governo Erdogan contro il popolo curdo e le istanze di democratizzazione dell’intera nazione.
Dopo l’attentato dello scorso 20 Luglio nella cittadina di Suruç che ha causato la morte di trentatre giovani dell’associazione socialista SGDF in procinto di consegnare a Kobane un carico di aiuti, un nuovo sanguinoso attentato ad Ankara nel corso di una manifestazione per la pace organizzata da diverse organizzazioni dell’opposizione al governo in carica ha visto la morte di 128 persone e centinaia di feriti.Una chiara strategia della tensione colpisce la Turchia in queste ore, una strategia che cammina sulle stragi di centinaia di vite umane come nell’attacco militare contro i civili di decine di municipalità curde e nell’arresto preventivo di migliaia di giornalisti e oppositori.
Il prossimo 1 novembre i cittadini turchi dovranno tornare alle urne a distanza di pochi mesi dalle ultime elezioni che lo scorso 7 Giugno hanno cambiato il futuro della Turchia mettendo in crisi il governo assoluto del partito governativo AKP, il rischio di brogli elettorali come di ulteriori attacchi che portino il paese alla guerra civile è altissimo.
Ancora una volta le piazze di tutto il mondo dovranno prendere parola per la Pace, dovranno dimostrare solidarietà alla lotta che in Rojava e in Turchia reclama Democrazia e lo fa a costo della vita.
1 Novembre ore 16:00 Piazza XX Settembre/Autostazione
Pace e Democrazia in Turchia e in Siria
Êdî Bese! Basta Massacri di Stato
Corridoio Umanitario per Kobane
UIKI Onlus, Rete Kurdistan