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DIYARBAKIR'IN SILVAN ILCESI'NDE SOKAKLARA KAZILAN HENDEKLERIKAPATMAYA GIDEN POLIS EKIPLERINE PKK'LILAR ATES ACTI. POLISLERIN DE KARSILIK VERMESIYLE BIR YASANAN CATISMADA OLENYA DA YARALANAN OLMADI. (FOTO: ERGUN YILMAZ/DHA, DIYARBAKIR)

Kurdistan

Report sui crimini commessi a Silvan

Pre-report riguardante il coprifuoco dichiarato tra il 3 e il 14 novembre nel distretto di Silvan della provincia di Diyarbakir

ESPERIENZA

Il coprifuoco è stato dichiarato nei quartieri di Konak, Mescid e Tekel del distretto di Silvan, in provincia di Diyarbakır, tra il 3 e il 14 Novembre. Durante 12 giorni, l’Azione Speciale della Polizia (PÖH), l’Azione Speciale della Gendarmeria (JÖH), e le Forze Anti-Terrorismo (TEM), hanno avviato operazioni militari utilizzando veicoli militari come Kirpi, Scorpion, blindati, Kepçe e Toma, e cecchini appostati su tetti ed edifici. In quelle strade dove è stato dichiarato il coprifuoco, sono state utilizzate armi molto pesanti con cui si è sparato contro le case, provocando numerosi feriti e sette morti.

SCOPO E CONTENUTO DELLA DELEGAZIONE

È necessaria una delegazione che osservi, segua il caso e scopra i fatti concreti sui civili morti e le violazioni di legge, relative ai pesanti crimini di guerra commessi durante il coprifuoco. Per tale ragione, occorre visitare i quartieri per vedere e identificare i fatti concreti e i responsabili, per indagare dettagliatamente sugli eventi mediante il diritto nazionale e internazionale.

FORMAZIONE DELLA DELEGAZIONE

Definita Piattaforma Legale Democratica il 13 novembre 2015, e composta da circa 200 avvocati di diverse città della Turchia e del Kurdistan, la delegazione si è recata a Silvan per indagare la scena del crimine e osservare. Tuttavia, il primo giorno, la delegazione ha chiesto di poter accedere ai quartieri del coprifuoco dove hanno subito lanci di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua da parte della polizia. Il giorno dopo, la delegazione, assieme alla popolazione di Silvan, ha marciato e si è addentrata nei quartieri del coprifuoco. Nel frattempo il coprifuoco è terminato e tutta l’area coinvolta negli scontri è stata osservata.

VALUTAZIONE LEGALE RIGUARDANTE IL COPRIFUOCO

La legge per l’amministrazione provinciale e le altre disposizioni legali che regolano l’autorità e i doveri dei governatori, sicuramente non hanno conferito loro la giusta autorità e il dovere di eseguire atti arbitrari. Con questo, il governatorato di Diyarbakır ha inibito direttamente i diritti fondamentali e le libertà dei cittadini che abitano nei distretti. Il Governatorato di Diyarbakır con il pretesto del ‘reato di terrorismo’, si è basato sulla legge per l’amministrazione provinciale definita 11/C, che non può essere un motivo per mantenere il coprifuoco nei quartieri per 12 giorni. Basare il coprifuoco sulla legge per l’amministrazione provinciale 11/C, significa dichiarare lo “stato di emergenza” da parte del governatorato, che è sicuramente contro la legge. Nessuno dei termini della legge per l’amministrazione provinciale dispone una dichiarazione di coprifuoco. Pertanto il governatorato si è avvalso di un’autorità inesistente.

MORTI E FERITI

  • Müslüm Tayyar (22), il 2 Novembre 2015, un giorno prima del coprifuoco, nel quartiere di Feridun, mentre usciva da casa dei suoi familiari, è stato colpito dal fuoco dei veicoli blindati e ferito, ha perso la vita dopo essere stato portato in ospedale.
  • Sertip Polat (20), la sera del 3 novembre 2015, è stato colpito nell’ambito di un’operazione della “Squadra per le Operazioni Speciali”.
  • Engin Gezici (24), il 3 novembre 2015, è stato colpito al petto mentre usciva da casa, è morto.
  • Ismet Gezici (65), gli hanno sparato mentre aiutava suo nipote ferito, Engin Gezici. È stato colpito da cecchini e ha perso la vita in ospedale.
  • Mehmet Gündüz, il 9 novembre, quando non vigeva alcun coprifuoco nel quartiere di Feridun, ha perso la vita causa dopo che la Squadra Operazioni Speciali ha aperto il fuoco contro una caffetteria.
  • Yakup Sinbağ (20), ha perso la vita nel quartiere Tekel sotto il fuoco delle Forze Speciali.

FERITI

  • Le persone si sono riunite nella via Azizoğlu del quartiere di Cami per reagire al coprifuoco; le Forze Speciali hanno sparato sulle persone e Abdulkerim Eleftos (27) è rimasto ferito a una gamba; anche Faysal Korkmaz (40) è rimasto ferito dalla scheggia di un proiettile di lanciagranate.
  • Il 5 Novembre 2015, Mukaddes Arbağ (33), è rimasta ferita durante un raid nella sua casa, organizzato dalla polizia.
  • Il 6 Novembre 2015, Rıdvan Us (20).
  • Il 7 Novembre 2015 un negoziante nel quartiere di Tekel, Adnan Bakır, è stato ferito dalla scheggia di un proiettile di lanciagranate.
  • L’8 novembre 2015, le forze speciali hanno preso di mira una casa in via Azizoğlu, nel quartiere di Cami, e Mehmet Emin Çiçek (70) è rimasto ferito.
  • Il 9 novembre 2015, le forze speciali hanno sparato un colpo di mortaio contro una caffetteria nel quartiere di Feridun, dove non c’era il coprifuoco: Seyfettin Kurt (44), Abdulsamet Kesici (50) e Kutbettin Çiçek sono rimasti gravemente feriti.
  • Mustafa Sağlam (26), anch’esso ferito nel quartiere di Selahattin.
  • Il 13 novembre 2015, i parlamentari dell’HDP, assieme a un gruppo di avvocati e alla popolazione, hanno chiesto di entrare nel quartiere di Konak: Üstün Güneş (40) è rimasto gravemente ferito al torace. Ci sono stati alcuni altri bambini feriti di 5,7 e 11 anni, di cui non siamo riusciti ad apprendere i nomi.

RICERCA E DETERMINAZIONI DELLA DELEGAZIONE

  • Dal mese di agosto, il coprifuoco è stato dichiarato 5 volte a Silvan e 7 civili in totale hanno perso la vita.
  • Il coprifuoco è iniziato il 3 novembre 2015 ed è stato rotto il 14 novembre dalla marcia per le strade della popolazione e della delegazione durante il coprifuoco. Durante la marcia, 7 cittadini sono stati uccisi e molti sono rimasti feriti da un attacco della polizia.
  • Durante 12 giorni di coprifuoco, molti cittadini sono stati colpiti da cecchini, le case sono state prese di mira con armi pesanti, alcune case sono state date alle fiamme e non è più possibile viverci.
  • Durante 12 giorni di coprifuoco non si è consentito di lasciare panetterie e mercati aperti, non si è permesso alla popolazione di soddisfare bisogni  di base, come pane, latte, alimenti per l’infanzia.
  • Durante 12 giorni di  coprifuoco, gli operatori di cellulari GSM e le comunicazioni sono state bloccate.
  • Le tubature idrauliche che trasmettono l’acqua ai quartieri sono state fatte esplodere o sono state distrutte.
  • Durante il coprifuoco, i trasformatori per l’elettricità, in particolar modo,  sono stati presi di mira e fatti esplodere per bloccare l’accesso e l’uso di energia elettrica.
  • Durante il coprifuoco, i cecchini stazionati sui tetti hanno sparato contro qualsiasi cosa si muovesse e hanno provocato feriti.I veicoli militari sono penetrati nelle strade e le case sono state colpite e distrutte da armi pesanti.
  • Durante il coprifuoco, a causa della chiusura degli ospedali e dei centri sanitari, il servizio sanitario non ha potuto funzionare e nessun ha potuto raggiungere gli ospedali.
  • Durante il coprifuoco chi è stato ferito da cecchini o nelle esplosioni non ha potuto raggiungere le ambulanze a causa del blocco da parte delle forze di sicurezza.
  • I malati e i feriti hanno cercato di raggiungere gli ospedali con le proprie forze. Üstün Güneş che è stato ferito da un proiettile è stato condotto in ospedale nel cassonetto per i rifiuti.
  • Nel distretto di Cizre, nella provincia di Sirnak, durante il coprifuoco le donne in gravidanza non hanno potuto fare i controlli medici.
  • Non avendo la possibilità di partorire in ospedale, molte donne hanno dovuto partorire in casa e alcune hanno subito aborti.
  • Durante il coprifuoco a Silvan, le persone che erano sotto l’assedio e il fuoco pesante, hanno riportato un trauma psicologico.
  • Durante il coprifuoco, nelle strade e nelle case sono stati ritrovati bossoli di proiettili sparati e diverse parti di arma da fuoco. Questo dimostra che le forze di sicurezza hanno usato armi molto pesanti.
  • Durante questo periodo, non solo i civili sono stati colpiti ma anche gli animali come galline, cavalli, piccioni, e si sono osservati numerosi animali morti per le strade.
  • La maggior parte delle case nei quartieri di Konak, Mescid, Tekel non sono più agibili a causa dei proiettili, lanciarazzi, colpi di mortaio.
  • I soldati e la polizia hanno marcato le pareti con parole di odio e minacce, quali: “O sei un turco e ne sei fiero o, se non sei un turco, impara ad obbedire!”, “Qui TC (Repubblica Turca)” “Arriva lo Stato turco”, “PÖH (Azione Speciale della Polizia), “JÖH (Azione Speciale della Gendarmeria)”, “Il lupo ha il sapore del sangue”, “Squadra Esadullah”, “Commando di Silvan” e “Vedrete il potere dei turchi”. Dai veicoli della polizia hanno cantato inni ultranazionalisti e la polizia sparava al grido di “Allahu Akbar”; pronunciando il giuramento e tenendo discorsi in arabo hanno cercato di diffondere il terrore come i membri di ISIS.
  • Si è osservato che molti membri delle forze speciali sono gli stessi che sono stati nell’area durante il conflitto degli anni ’90. La maggior parte di loro conta innumerevoli crimini contro gli individui in quegli anni. Gli stessi che si sono osservati ora a Silvan.
  • Contro le persone che protestavano verso il coprifuoco in modo democratico, la polizia ha usato i cannoni ad acqua e i lacrimogeni in modo illegale.
  • Durante il coprifuoco, nel centro di Silvan, le forze speciali hanno lanciato provocazioni con i carri armati spaventando la popolazione.

CONCLUSIONI E VALUTAZIONE

Durante la guerra sistematica contro le persone durante il coprifuoco tra il 3 e il 14 novembre 2015 a Silvan, il diritto alla vita è stato violato, in primo luogo, e i diritti di accesso all’acqua, all’elettricità e all’alimentazione sono stati inibiti. Con la chiusura dei ricoveri e degli ospedali, il diritto alla salute è stato violato. Le stazioni base degli operatori GSM sono state disattivate e il diritto alla comunicazione è stato bloccato non solo nelle strade dove vigeva il coprifuoco, ma in tutto paese. Con questo, lo Stato, quale membro contraente della Convenzione di Ginevra, ha violato le norme che deve osservare in condizioni di conflitto. E’ altresì in posizione contraddittoria rispetto al diritto interno, ai principi del diritto universale e a tutte le altre convenzioni internazionali sui diritti umani.

Per quanto riguarda le case incendiate, le case e le altre costruzioni distrutte, il diritto alla piena proprietà dei cittadini è stato violato, le porte distrutte di case svuotate dimostrano la violazione del diritto all’inviolabilità del domicilio. Sono state osservate forti evidenze che mostrano la violazione e il danneggiamento della proprietà individuale.

Gli incontri che abbiamo tenuto con gli abitanti dell’area si sono fondati su questa realtà: il Potere turco ha deciso di combattere contro i kurdi e il Kurdistan con ogni mezzo di guerra, e la guerra si sta concentrando su alcune città in particolare.

Le forze di sicurezza si sono approcciate alla popolazione dell’area in maniera categorica e, quindi, è possibile che esse attacchino indiscriminatamente senza scegliere un obiettivo concreto. Ciò prova che attraverso l’instaurazione di un clima generale di paura tra la popolazione, essi stanno realizzando un “terrorismo di Stato”.

Come si è osservato in altre città del coprifuoco, anche a Silvan è stato riportato che le forze armate che attaccano hanno un aspetto “ISIS” (con la barba, e senza baffi). E questo fa parte degli attacchi sistematici dello Stato per produrre un effetto psicologico sulla popolazione popolo kurda: diffondere la stessa paura e ferocia compiuta dal gruppo terroristico ISIS sul popolo kurdo.

E’ per le buone maniere del potere politico che le forze armate hanno agito molto fiduciosamente e senza alcun timore nel praticare una violenza più eccessiva degli anni precedenti. Per esse, l’attacco è visto come una parte del diritto e della missione del servizio militare. Il comportamento attuale, come parte della politica di guerra dell’AKP, indica che la violenza eccessiva sia sostenuta e che gli atti criminosi siano incoraggiati da esso.

A Silvan, sono stati compiuti atti concernenti crimini di guerra e violazioni dei diritti. Per avere una lotta efficace per i diritti abbiamo bisogno di un meccanismo di verifica. E’ un dovere scoprire la verità mediante metodi e meccanismi democratici nazionali e internazionali.

Mezopotamya Hukukçular Dernegi – Özgürlükçü Hukukçular Derneği – Kürdistan Hukukçular Meclis

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