Il 9 gennaio 2013 nel centro di Parigi sono state brutalmente assassinate Sakine Cansız, Fidan Doğan e Leyla Şaylemez, tre donne curde che hanno dedicato la loro vita alla lotta per la libertà. A pochi giorni dal terzo anniversario di questo crimine tutt’ora impunito, altre 3 donne attiviste per la libertà e i diritti delle donne e del popolo curdo, sono state uccise dalle forze di sicurezza turche a Silopi nel Kurdistan turco.
La guerra totale che lo stato turco – spacciata nei media occidentali come “operazione anti-terrorismo” contro il PKK – sta conducendo contro il popolo curdo ha già causato oltre 220 vittime tra la popolazione civile, tra cui molti bambini piccoli, persino neonati, e persone anziane. In molte occasioni la loro morte è stata causata dal fatto che il coprifuoco e lo stato di assedio hanno impedito i soccorsi.
Sono solo le ultime vittime di una lunga scia di sangue che sembra non avere fine. L’ipocrita vigliaccheria dei governi occidentali e dell’UE è sempre più evidente. I denari dell’UE e dell’Italia stanno finanziando i massacri in Kurdistan e le violazioni di diritti umani dei profughi, che stanno continuando a causare nuove stragi nel mediterraneo.
Basta finanziare le violazioni di diritti umani e i massacri del governo fascista turco.
Fermiamo il commercio delle armi.
Rompiamo la cortina di silenzio calata sulla pulizia etnica e il massacro messo in atto dallo stato turco nei confronti del popolo curdo, che ha già causato oltre 220 vittime civili e 200.000 profughi interni.
Mettiamo fine alla criminalizzazione del PKK.
SABATO 9 GENNAIO – ORE 15:00 – PIAZZA DEL COLOSSEO (lato metro) – ROMA