Comunicati

Fnsi e Usigrai insieme per dire ‘No al bavaglio’ in Turchia

Il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, lancia un’iniziativa a sostegno della libertà di stampa in Turchia e dei diritti delle giornaliste e dei giornalisti di quel Paese: un presidio sotto l’ambasciata turca in Italia il 21 gennaio, giorno della nuova udienza del processo che vede imputata Ceyda Karan. Proposta subito accolta dalla Fnsi.

Tra un mese esatto, il 21 gennaio 2016, ci sarà una nuova udienza del processo che vede imputata Ceyda Karan, giornalista del quotidiano turco Cumhuriyet, per aver ripubblicato le vignette di Charlie Hebdo. Lo ha raccontato lei stessa aprendo il Congresso Usigrai, che si è tenuto dal 9 al 12 dicembre a Galzignano Terme (Padova).

“Ceyda Karan – scrive in una nota il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani – ha denunciato il bavaglio che si sta stringendo sempre di più sulla libertà di stampa in Turchia. Il Direttore di Cumhuriyet, Can Dundar, e il caporedattore, Erdem Gul, sono stati arrestati per una inchiesta sul traffico di armi verso la Siria. E sono stati messi in isolamento per 30 giorni. Ceyda Karan ha accettato l’invito dell’Usigrai in Italia per venire a chiedere aiuto, per chiedere di non essere lasciati soli. Ha chiesto con forza che l’Italia, l’Europa, si mobilitino per ottenere la liberazione di tutti i giornalisti arrestati e garanzie per la libertà di informazione in Turchia. Nessuno può restare sordo a questo appello. Nessuno può girarsi dall’altra parte”.

Per dare seguito all’impegno assunto con la collega turca di sostenere la libertà di stampa nel Paese del primo ministro Recep Tayyip Erdoğan, l’Usigrai ha lanciato la proposta, subito raccolta da Articolo 21 e dalla Fnsi, di organizzare un presidio sotto l’ambasciata turca in Italia, proprio per il 21 gennaio.

“Chiediamo – prosegue Di Trapani – a tutte le organizzazioni, le associazioni, i movimenti, italiani ed europei, che si battono per la libertà di stampa, per i diritti, e a chiunque ha a cuore i valori della democrazia, di unirsi a questa iniziativa. Il 21 gennaio, tutti insieme, andiamo a denunciare sotto l’ambasciata turca che il processo a Ceyda Karan, e l’arresto di decine di giornalisti, è una vergogna, non accettabile in nessun Paese. Ancor meno in un Paese che aspira a entrare in Europa”.

“Il 21 gennaio andiamo insieme – conclude il segretario dell’Usigrai – a dire il nostro ‘no al bavaglio’, sempre e ovunque”. Una iniziativa subito accolta e rilanciata dalla Federazione della stampa che, peraltro, negli scorsi anni, d’intesa con la Federazione europea e la Federazione internazionale, aveva promosso negli anni scorsi la campagna “Adotta un giornalista turco” per segnalare alle istituzioni internazionali la gravissima situazione che si era già determinata in quel Paese. “Non solo dunque condividiamo la proposta – spiegano presidente e segretario generale della Fnsi, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso – ma ci faremo parte attiva nella realizzazione di questa iniziativa che in primo luogo dovrà ospitare proprio le voci delle colleghe e dei colleghi turchi”.

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