Un anno dopo la gloriosa liberazione della città di Kobane, il popolo curdo è ancora in lotta!Mentre in Rojava (Siria del Nord) le unità di difesa popolare YPG/YPJ continuano a combattere contro daesh liberando centinaia di villaggi e facendo arretrare sempre di più i miliziani del califfato, il Kurdistan Bakur (Kurdisan settentrionale in territorio turco) è sottoposto ormai da mesi ad un feroce attacco da parte dello Stato turco. Carri armati per le strade, città assediate, quartieri bombardati, diritti umani calpestati e una scia di sangue che non smette di scorrere. Attraverso le dichiarazioni di coprifuoco, Erdogan sta compiendo una nuova pulizia etnica:
- Da Luglio 2015 425 persone uccise di cui 79 minori e 81 donne
- 58 dichiarazioni di coprifuoco per un totale di più di 280 giorni
- 7 distretti, 17 città e 1 milione 377 mila persone colpite
- 200.000 cittadini Curdi costretti a scappare dalle proprie abitazioni
- Oltre 250 persone uccise nelle sole città sotto coprifuoco
- 76 persone uccise dall’inizio dell’anno
Sotto la guida del dittatore Erdogan, lo Stato Turco ha ormai da mesi lanciato una durissima campagna repressiva nei confronti dei partiti d’opposizione (soprattutto HDP - Partito dei popoli democratici) e dei media. Migliaia di attivisti e militanti politici sono stati arrestati, oltre 20 sindaci di diverse municipalità Curde (legalmente eletti) sono stati prima arrestati e poi sollevati dall’incarico.
Centinai di giornalisti sono stati arrestati in diversi raid per averraccontato ciò che accadeva nelle città sottoposte a coprifuoco, o per aver svelato gli intrecci tra Turchia e ISIS.
Da questa estate a decine si contano i casi di esecuzioni sommarie avvenute durante i blitz della polizia o nelle manifestazioni di piazza. Almeno 10 attiviste per i diritti delle donne sono state deliberatamente uccise in alcuni raid ad Istanbul e nelle città del Kurdistan Turco sotto assedio.La polizia arresta, tortura ed uccise per ordine di Erdogan; solo nel mese di gennaio 12 ragazzi tra i 18 ed i 25 anni sono statigiustiziati con un colpo di pistola in testa a Van, mentre altre 5 persone sono state trovate morte per strade di Siirt dopo essere stati trascinati dietro alcuni veicoli della polizia con i polsi legati dietro la schiena.
La Turchia, membro NATO e socio in affari dei nostri governanti e delle fabbriche di armi dietro casa nostra, con una mano finanzia lo stato islamico e con l’altra uccide ed arresta il popolo curdo. Per festeggiare un anno dalla liberazione di Kobane; ma anche per non restare in silenzio, per denunciare la repressione messa in atto dalla turchia e sostenere la lotta rivoluzionaria che ha portato alla proclamazione dell’autogoverno in molte città curde del Bakur.
PRESIDIO IN PIAZZA CASTELLO - TORINO - 30 GENNAIO 2016 - ORE 15 – LIBERTA’ PER OCALAN, PACE IN KURDISTAN!
MED centro culturale curdo torino
Carovana per il Rojava