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Kurdistan

Nessuna pace con Erdogan

L’esercito turco spara sui curdi siriani. La NATO mette in guardia Ankara da uno scontro con la Russia-Del cessate il fuoco in Siria che lo scorso fine settimana è stato concordato da USA, Russia e altri Stati partecipanti nella “Conferenza per la Sicurezza di Monaco di Baviera” per venerdì scorso, negli ultimi giorni non si è notato niente. Colloqui di pace nel momento previsto il 2 febbraio quindi sarebbero irrealistici, ha dichiarato l’Incaricato Speciale dell’ONU per la Siria, Staffan de Mistura, all’edizione di venerdì del giornale svedese Svenska Dagbladet.

Intanto l’esercito turco ha continuato con maggiore intensità il fuoco iniziato lo scorso fine settimana contro le postazioni delle Unità di Difesa del Popolo (YPG) curde nel nord di Aleppo. Secondo quanto riferito dall’agenzia stampa curdo-siriana ANHA presso la città di Afrin sono stati feriti o uccisi diversi civili. Per la prima volta sono stati usati anche missili a medio raggio posizionati nella provincia di confine turca di Hatay, così i quotidiani turchi. Ma per quanto riguarda il sistema d’armi di tipo »I-Hawk« indicato, si tratta di missili antiaerei che sono piuttosto inadatti per colpire obiettivi a terra.

Nella capitale turca Ankara le grida di guerra dopo un attentato con un’autobomba che mercoledì scorso nel quartiere governativo ha ucciso 26 soldati e due civili, si fa sempre più forte. Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan venerdì aveva sostenuto che non c’erano dubbi sul fatto che fossero responsabili le. Ma i curdi siriani aveva già respinto qualsiasi coinvolgimento nell’attacco. Erdogan chiede agli alleati occidentali di classificare le YPG come terroristi. La Turchia non ammetterà la creazione di un corridoio curdo nel nord nella Siria, ha sottolineato il capo di stato, dato che altrimenti i gruppi che combattono contro il governo siriano sarebbero tagliati fuori dai rifornimenti.

L’ingresso per la creazione di una »zona cuscinetto« chiesta da Ankara, sboccherebbe in uno scontro con la Russia, la cui aviazione si muove a fianco delle truppe governative siriane. Già a novembre la Turchia aveva abbattuto un aereo da combattimento russo nello spazio aereo siriano.

La NATO ha segnalato che Ankara nel caso di uno scontro autoindotto con Mosca non potrà contare sul sostegno dell’alleanza. »La NATO non deve farsi trascinare dalle recenti tensioni tra la Russia e la Turchia in un’escalation militare con la Russia«, ha ammonito il Ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn a nome degli altri paesi NATO allo Spiegel. La garanzia di sostegno vale solo, »se uno Stato membro viene aggredito in modo univoco«, così Asselborn.

Progressi nella lotta contro lo »Stato Islamico« (IS) è stato comunicato dalle Forze Siriane Democratiche (FSD) costituitesi attorno alle, di cui fanno parte anche unità arabe e assire dalla regione del nordest siriano di Hasaka. Lì le FSD nei giorni scorsi hanno liberato circa 50 villaggi e si stanno preparando alla presa della città di Jaddadi già circondata da tre lati. La località di importanza strategica serve agli jihadisti come baluardo. Obiettivo dell’offensiva è di isolare la città di Al-Raqqa dominata da IS e di interrompere il collegamento con la città irakena di Mossul, ha dichiarato venerdì a Firat il comandante delle FSD Simko Cele.

 

Nick Brauns

Fonte: https://www.jungewelt.de/2016/02-20/002.php

Foto: AP Foto/Halit Onur Sandal

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