Il presidio di 5 giorni davanti alle sedi del Consiglio d’Europa (EC) della Corte Europea dei diritti umani (ECHR) e della Commissione europea per la prevenzione della tortura è giunto al terzo giorno.
Al presidio promosso da KCD-E (Congresso delle società democratiche curde europee) e da TJK_E (Movimento delle donne curde europee) si sono uniti centinaia di giovani provenienti dalla Svizzera,dalla Francia,dall’Olanda,dalla Germania e dal Belgio.
La protesta mira a rompere il silenzio delle istituzioni europee nei confronti dei massacri dello stato turco,guidato da Erdoğan e dall’AKP.Centinaia di manifestanti chiedono di far cadere l’appartenenza della Turchia al Consiglio d’Europa e di far cessare l’approvazione della ECHR dei massacri in Kurdistan,e di porre fine all’isolamento del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan.
Striscioni,poster e fotografie di Öcalan decorano la tenda lunga 40 metri dove i manifestanti svolgono il loro presidio.Il deputato di HDP di Şırnak Faysal Sarıyıldız,che si trovava a nel distretto di Şırnak durante il corso della più recente aggressione per oltre due mesi,oggi ha partecipato nell’area a un dibattito.
Forte resistenza, guerra immorale
Intervenendo Sarıyıldız ha sottolineato che la popolazione a Cizre ha messo in scena una forte resistenza nel nome dei diritti umani, contro la guerra immorale intrapresa dallo stato contro la popolazione.Ha proseguito:”Guardate alle fotografie rilasciate da Cizre.Non sono diverse dalla Germania del 1940 e dalla Spagna e da Beirut degli anni ’70.Ogni palmo della città è stato distrutto e demolito,ma lo stato si vanta di questo. Questo è un atteggiamento del tutto immorale “.
Gli stati europei sono responsabili
“Ognuno di noi ha un ruolo nel massacro”,afferma Sarıyıldız,aggiungendo quanto segue:”Vero,la nostra gente ha messo in scena una forte resistenza.Essi non si sono piegati in ginocchio.Lo stato ha massacrato la gente senza discriminazione tra ragazzini,giovani ed anziani.Le persone sono state bruciate a morte nello scantinato dell’atrocità.Anche noi siamo responsabili per questo massacro per avere fallito nell’impedirlo e alzato una voce forte contro di essa.Anche gli stati europei sono responsabili per questo massacro perchè sono rimasti in silenzio.
Incontro con Muiznieks
Dopo presidio che durerà fino a domenica, una delegazione incluso Sarıyıldız avrà un incontro con il Commissario per i diritti umanidel Consiglio d’Europa, Nils Muižnieks.
ANF