I Giuristi Democratici e il Legal Team Italia esprimono la propria indignazione per la persecuzione degli avvocati in Turchia in ragione del loro ufficio, in aperta violazione del diritto alla difesa
.Particolarmente preoccupazione destano le operazioni di polizia avvenute la mattina del 16 marzo 2016 a Istanbul, nelle quali, a seguito dell’irruzione nelle abitazioni private di numerosi avvocati, nove di loro, tutti appartenenti alla ÖHD (Özgürlükçü Hukukçular Derne?i – Associazione Avvocati per la Libertà) sono stati arrestati nell’ambito di un indagine per “terrorismo”.
Si tratta di avvocati noti a livello internazionale per la loro attività in difesa dei diritti umani. In particolare l’avvocato Ramazan Demir è stato già in passato ingiustamente processato e poi assolto per affermazioni svolte nell’esercizio della propria attività difensiva e ha subito la censura del proprio account Twitter per aver diffuso filmati in cui venivano mostrate le violazioni dei diritti umani dei civili nel corso delle operazioni militari in atto nelle municipalità curde. Da ultimo, l’avvocato Demir faceva parte del collegio difensivo degli accademici turchi indagati a centinaia per aver firmato un appello per la pace, tre dei quali arrestati proprio il giorno prima, con l’accusa di essere traditori della patria e incitare al terrorismo.
Questa ondata di arresti di giornalisti e avvocati attivisti per i diritti umani pare l’ennesimo tentativo di voler mettere a tacere in Turchia chiunque si adoperi per la pace e denunci le gravissime violazioni dei diritti fondamentali dei civili in atto nelle municipalità curde del Sud-est, che, con la copertura di “operazioni di polizia” contro il PKK nell’ambito del proclamato “stato di emergenza”, di fatto hanno violato i diritti umani di migliaia di persone civili sottoposte al taglio di acqua, luce e comunicazioni per periodi di tempo prolungati, sotto il regime di coprifuoco, con un numero altissimo di esecuzioni sommarie, anche di donne incinte e di bambini minori di 14 anni e di persone ferite, morte per l’impossibilità di accedere a cure mediche.
«Dopo il barbaro assassinio di Tahir Elçi, in merito al quale ad oggi non risultano iniziate effettive indagini per individuare i colpevoli», hanno dichiarato gli avvocati Roberto Lamacchia e Gilberto Pagani, presidenti dei Giuristi Democratici e del Legal Team Italia, «assume particolare gravità l’incarcerazione senza la formalizzazione di nessuna accusa dell’avvocato Demir, che dopo la morte di Elçi si impegnato nella promozione di ricorsi urgenti davanti alla Corte europea dei diritti umani per denunciare l’impossibilità dell’accesso alle cure mediche d’emergenza per i civili feriti nel corso delle operazioni militari in atto nei mesi passati a Cizre e nelle altre municipalità curde.»
«Non è tollerabile», proseguono Lamacchia e Pagani, «che degli avvocati siano trattenuti senza che sia stato formulato alcun capo di imputazione a loro carico e in assenza della possibilità di accedere a qualsiasi informazione, anche per i loro difensori, rispetto ai motivi che hanno giustificato l’arresto. Soprattutto stante quanto dichiarato dagli stessi difensori, ossia che tutti gli atti di indagine sono stati secretati.»
I Giuristi Democratici, che già stamani alle 12 al Palazzo di Giustizia di Piazza Cavour a Roma, nel convegno “I Martiri dell’avvocatura nel mondo” organizzato assieme al Consiglio dell’Ordine degli avvocati, renderanno pubblica la loro denuncia e altrettanto faranno in analoga occasione a Bologna sabato 19, chiedono pertanto assieme al Legal Team Italia un atto di immediato interessamento e condanna di queste pratiche contrarie alla Convenzione EDU da parte delle autorità diplomatiche italiane in Turchia e l’immediata scarcerazione di tutti i colleghi arrestati.
Torino-Bologna-Padova-Roma-Napoli, 17 marzo 2016
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI
LEGAL TEAM ITALIA