Il 21 marzo i popoli del Medio Oriente festeggiano il Newroz come festa per l’inizio della primavera per del nuovo anno. Per il popolo curdo il Newroz è allo stesso tempo simbolo della resistenza contro la dittatura, il colonialismo e il razzismo, per la democrazia, la libertà e la parità di diritti. Mentre il Newroz negli ultimi due anni ha fatto germogliare la speranza per una soluzione politica della questione curda – ricordiamo i messaggi storici del leader curdo Abdullah Öcalan – il Newroz di quest’anno è caratterizzato dalla guerra. Non solo il Kurdistan, ma l’intero Medio Oriente continuano a essere segnati da linee di conflitto che diventano sempre più profonde.
Nonostante i divieti in Kurdistan ,nelle città assediate da mesi nel Bakur, in Medio Oriente, in Europa e i tutto il mondo, i curdi e le curde sono in piazza in migliaia per celebrare il Newroz.
Al Newroz vengono avanzate le seguenti richieste: libertà per Abdullah Öcalan, per l’autonomia democratica in Kurdistan e per una Turchia democratica.
Accanto ai fattori e ai poteri internazionali, la Turchia in questo svolge un ruolo centrale. Con ogni mezzo cerca di annientare le conquiste dei curdi nella regione: nel Rojava soprattutto con l’aiuto dello Stato Islamico (IS) e nel Kurdistan settentrionale con l’esercito. Dopo che i piani di Erdogan per un sistema presidenziale dittatoriale sono stati distrutti con l’ingresso in parlamento del progressista Partito Democratico dei popoli (HDP) – un’alleanza elettorale di curdi e altri democratici, nonché di organizzazioni di donne e di giovani – il processo di pace è stato archiviato ed è iniziato un terrorismo di stato senza precedenti. Coprifuoco, assassinii in mezzo alla strada – solo negli ultimi sei mesi sono morti centinaia di civili, tra cui numerosi bambini, donne e persone anziane – e la distruzione di intere località caratterizzano la vita quotidiana in Kurdistan. I governi europei che fingono di voler liberare la regione e di voler risolvere la questione dei profughi, ma nei fatti dichiarano che i diritti umani e i principi democratici sono una questione secondaria e scendono a patti con la Turchia.
Ma noi curde e curdi rimaniamo fedeli allo spirito di resistenza del Newroz. Per difenderci da questa repressione massiccia, nelle città curde in Turchia è stato proclamato l’autogoverno basato sulla democrazia dal basso secondo il principio di un Medio Oriente democratico con una pluralità etnica, religiosa e di parità di genere. Proprio questo significa anche il Newroz, la festa della pace e della libertà. Usiamo le tante iniziative previste in Italia per festeggiare il Newroz per lasciare un segno contro il razzismo e la guerra – per la pluralità, la democrazia, la pace e l’umanità.
Viva l’autogoverno democratico in Kurdistan!
Viva la resistenza dei popoli!
Viva il Newroz – festa della libertà e della pace!
Newroz Piroz be!
Ufficio di Informaizone del Kurdistan in Italia ( UIKI-Onlus )