Serhat Akbal canta “Dur nece heval”.Dalla lotta del PKK e di Kobanê ci viene la splendida Egît, nota anche come Dûr neçe heval. “Non andar via lontano, compagno” è una canzone di lotta militante che non rinuncia, anzi rivendica, la sua natura di canto di libertà e di pace.Scritta da Nuray Şen, Nail Yurtsever e Nuro Aksoy per il cantautore militante curdo Îbrahim Rojhilat nel 2006. Il “giovane eroe”, qui, è un combattente del PKK, perché questa canzone è stata scritta per la lotta del PKK. Dalle parole che accompagnano questa canzone si capisce bene che del PKK è diventata un inno e, soprattutto, che ha accompagnato anche la battaglia per la vittoriosa difesa di Kobanê dall’ISIS.
Non devi andar via lontano, compagno no, no, non devi andar via lontano l’inverno è freddo, inondazioni,
tempeste e fortunali,
il sonno è dolce, amico mio
E ora il cuore è un pozzo di fuoco
che si accende di passione
dando vita al mio corpo come al suolo del mio paese
ma poiché il corpo si raffredda
gli occhi sono come una goccia di rugiada, come la neve dello Zagros
non andar via lontano, compagno, no, non andar via lontano
non so aprire i loro occhi, il sonno è così tanto dolce,
ma svegliati e resta qui, vai a dare il cambio a chi fa la guardia
anche qui vediamo l’alba
il sole trasforma le montagne in fuoco ardente
uno sguardo, e si sente il rumore dell’acqua che scorre
e il calore del giorno che nasce, il calore del giorno che nasce
Il significato della parola curda heval è ben chiarito da Serhat Akbal, in italiano. Una parola dove si confondono “amico”, “compagno” e “fratello”. Si tratta, certamente, di un canto di lotta; eppure, come si può vedere, esso non rinuncia a considerare questa lotta come un canto di libertà e di pace.
Noi siamo come un canto di pace, un canto di libertà
hey, giovane eroe, audace aquila del monte Colemerk
non andar via lontano, compagno, no, non andar via lontano
in ogni tuo odore arde mille volte il tuo cuore
compagni, questo è uno sguardo che dice ogni cosa
è ora il momento di saper ottenere ciò che ci attendiamo
Alza la tua voce
rallégrati nel cuore
la nostra speranza è vicina, compagno
Serhat Akbal suona il saz (corrispondente alla bağlama turca); canta sia in curdo che in armeno. Ha dovuto lasciare il suo paese e la sua famiglia per motivi politici e ha ottenuto lo status di rifugiato politico in Italia.