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Fermiamo il massacro del popolo curdo!-Trieste

Fermiamo il massacro del popolo curdoSosteniamo la rivoluzione nella Rojava e il Confederalismo democratico!Nel kurdistan siriano la gran parte della popolazione curda con le sue unità di difesa YPG e YPJ (formazione di sole donne) da anni contrastano le truppe dello Stato Islamico e, dopo aver liberato la città di Kobane, stanno procedendo, tra mille difficoltà, a liberare aree sempre più ampie di territorio nella Rojava, territorio del Nord della Siria ai confini con la Turchia. Qui la popolazione sta realizzando una forma molto avanzata di democrazia diretta attraverso un modello federalista, laico, ecologista, femminista e tollerante con tutti gli abitanti e le loro tradizioni (Confederalismo democratico). Ispirandosi a questa rivoluzione anche molte città e villaggi del kurdistan turco (bakur) hanno proclamato l’autogoverno sostenuti dal Pkk, il partito dei lavoratori curdi, che da alcuni anni ha rigettato il concetto di stato-nazione per rivendicare invece il confederalismo democratico.

Tutto questo processo di liberazione sociale sta venendo pesantemente combattuto dallo stato turco di Erdogan attraverso una brutale repressione interna fatta di coprifuoco, arresti di massa, uccisione di civili, censura dei media e con il bombardamento delle postazioni delle unità diautodifesa curde.Lo stato turco mentre sbandiera la sua lotta al terrorismo è in verità alleato e sostenitore dello stato islamico (le prove in questo senso sono ormai inconfutabili).Tutto questo mentre il vice presidente americano Joe Biden si faceva fotografare con il “collega” turco Erdogan affermando che: “Non c’è alcuna differenza tra l’Isis, il Pkk e al Nusra, tutte “minacce” per la Turchia”. Ha quindi messo sullo stesso piano le formazioni integraliste islamiche e una forza politica che sostiene la resistenza dei curdi oppressi.Ricordiamo che sia gli USA che la Germania (ma anche molti altri paesi non ultima l’Italia) hanno strettissimi rapporti con lo Stato turco e accettano l’ipocrisia della sbandierata lotta di Ankara all’ISIS.

Molti interessi economici e strategici, dalle multinazionali alle grandi potenze che impongono i bombardamenti contro i civili, si intrecciano sulla pelle dei curdi. Anche a livello locale la Camera di Commercio ha dichiarato che Trieste è “la porta privilegiata della Turchia in Europa”. Naturalmente è una porta quasi del tutto chiusa per i profughi provenienti da vari paesi che scappano dalla morte per guerra, mentre è spalancata per i profitti di questa o quella lobby commerciale.Si parla, e molto della Turchia, se ne parla come del paese deputato ad impedire l’arrivo di profughi e migranti nell’Unione Europa ma nulla emerge della reale situazione che si vive in quel paese: la feroce repressione di ogni dissenso interno e l’attacco armato alla popolazione curda attuati dal governo. Nell’ultimo rapporto, Amnesty International denuncia chiaramente quanto sta avvenendo nelle città a maggioranza curda sottoposte da mesi ad un pesantissimo coprifuoco.

Per noi sostenere la lotta dei curdi del confederalismo democratico è importante non solo per mera solidarietà con chi lotta contro l’oppressione, ma anche perchè vediamo che è l’unica speranza di una via di uscita solidale, inclusiva e autogestionaria alle guerre, scontri etnici, tribali e interreligiosi nonché agli attacchi imperialisti che da decenni insanguinano il medio-oriente.Perchè crediamo che ciò che le popolazioni di quei territori stanno sperimentando fra mille difficoltà debba avere tutto il sostegno possibile da parte di chi lotta per un mondo senza confini e senza oppressione e sfruttamento.

Per questo, proseguendo un percorso che va avanti da oltre un anno e mezzo, saremo presenti al corteo del 1 maggio a Trieste con uno spezzone regionale assieme ai compagni curdi per continuare la campagna di informazione e solidarietà su questo tema.

1 maggio appuntamento ore 9 campo San Giacomo Trieste

Coordinamento Libertario Regionale

www.info-action.net

 

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