Dopo gli scontri in Kurdistan, peggiora la ‘crisi dei guardiani di villaggio’ tra i militari e i guardiani di villaggio. 18 guardiani di villaggio hanno dato le dimissioni nel distretto di Çaldıran di Van e si prevede che altre dimissioni seguiranno.Dopo il recente aumento degli scontri, lo Stato cerca di attuare nuovi metodi rispetto ai guardiani di villaggio. Unità militari hanno costretto i guardiani di villaggio a tenere sotto controllo località critiche e più di recente di unirsi alle operazioni in prima linea.
Propaganda cinematografica
Si è tenuto un incontro con i guardiani di villaggio e ufficiali militari turchi a Çaldıran due giorni fa e ai guardiani sono state mostre immagini di presunti raid svolti dal PKK.
Minacce nascoste
Dopo la visione cinematografica i soldati hanno tenuto discorsi ed enfatizzato che i guardiani di villaggio devono svolgere un ruolo più attivo nel nuovo processo. Le unità militari turche hanno sottolineato che servono più guardiani di villaggio, in particolare nelle aree rurali, e hanno velatamente minacciato i guardiani dicendo che è un crimine non adempiere i doveri loro assegnati.
Guardiani di villaggio accusati di essere ingrati
Durante l’incontro sono divampate accese discussioni quando i guardiani di villaggio si sono opposti alle nuove decisioni e alcuni soldati hanno accusato i guardiani di essere ingrati e che lo Stato li ha protetti e nel corso degli anni gli ha dato montagne di soldi.
É previsto un aumento delle dimissioni
Molti checkpoint militari sono stati assegnati a guardiani di villaggio a Van, in particolare quelli che si trovano in punti critici. Alcuni guardiani di villaggio si sono opposti a queste collocazioni e si sono dimessi e si prevede che seguiranno altre dimissioni.
Ci mandano alla morte
I guardiani di villaggio hanno parlato della questione e hanno detto che vengono mandati a morire di proposito. I guardiani hanno osservato che il loro dovere principale è di proteggere i loro villaggi e sottolineato che l’obiettivo principale dell’esercito è di fare in modo che i curdi si ammazzino l’un l’altro.