I dollari dei turisti e dei partner commerciali finanziano la guerra contro il popolo curdo.La Turchia è al 15° posto nella graduatoria mondiale delle spese militari e gestisce il secondo più grande esercito NATO: l’Italia contribuisce a questa graduatoria come terzo fornitore di armi dopo USA e Spagna. Grazie ai 6 miliardi di Euro stanziati per l’infame accordo UE-Turchia sui profughi, anche l’UE finanzia il riarmo e le pretese egemoniche della Turchia in Medio Oriente. La Turchia, parte integrante della NATO, è tra i principali sostenitori dei tagliagole dell’ISIS, con i quali traffica in petrolio e armi.
Mentre immagini idilliache di sole, mare e spiagge delle regioni costiere occidentali del paese vendono l’idea di un paradiso del villeggiante, nelle regioni curde le entrate generate da turisti stranieri vengono investite in cecchini, missili di F16 e gas lacrimogeni.
Per questi motivi
Da oggi, 25 giugno 2016, Rete Kurdistan Italia – la rete italiana di solidarietà con il popolo curdo che raccoglie diverse associazioni, gruppi e singoli che nei vari territori fanno informazione e sostengono progetti di cooperazione con le regioni del Kurdistan – lancia una campagna nazionale di boicottaggio contro la Turchia, paese militarizzato che non garantisce l’incolumità dei turisti, occupa l’Anatolia curda per distruggerne identità, cultura, istituzioni, procurando migliaia di morti e prigionieri, tra cui il leader Ocalan sequestrato in totale isolamento nell’isola-carcere di Imrali da 17 anni.
Boicottiamo la Turchia per i crimini di guerra commessi ai danni del popolo curdo e degli oppositori.
Il boicottaggio della Turchia è anche una presa di posizione contro lo sfruttamento del lavoro minorile (sono 900 mila bambini lavoratori tra i 6 e i 17 anni) e contro la negazione della libertà di associazione sindacale.
Boicottiamo la Turchia come meta turistica perché ogni soldo speso dai turisti stranieri fornisce al governo i mezzi per continuare la sua massiccia campagna di distruzione militare che devasta villaggi, siti architettonici storici, e, naturalmente, la vita delle persone che vi abitano.
Boicottare la Turchia è necessario per contribuire a fermare la guerra e sostenere la nascita di paese democratico, rispettoso dei diritti umani e delle minoranze.
Rete Kurdistan Italia