Connect with us

Hi, what are you looking for?

Retekurdistan.it
Retekurdistan.itRetekurdistan.it

Interviste

Turchia: al via campagna boicottaggio turismo e prodotti Iniziativa Rete Kurdistan. ‘Stop a persecuzione e devastazione’

PESCARA, 7 LUG – Una campagna di boicottaggio del turismo verso la Turchia e dei prodotti turchi per contribuire a “fermare la persecuzione politica, lo sfruttamento minorile e del lavoro, la devastazione del patrimonio storico e naturale, le migliaia di morti civili, la distruzione di intere città”: a lanciarla è la Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo e a rilanciarla a livello locale è la Rete Kurdistan Abruzzo, che invita i cittadini ad evitare viaggi in Turchia e a non comprare prodotti turchi, il cui codice a barre inizia con ‘869’. Ricordando che “l’apartheid in Sudafrica è crollato grazie al boicottaggio internazionale”, gli esponenti della Rete Kurdistan Abruzzo parlano di “una situazione assurda: un Paese alleato, membro della Nato, candidato ad entrare nell’Unione Europea, in cui nell’ultimo anno sono stati uccisi più di cinquemila curdi, in cui sono state bombardate città e località a maggioranza curda e in cui si arrestano giornalisti, docenti universitari e chiunque assuma posizioni critiche verso Erdogan”.

“Non ci sono garanzie di libertà di associazione sindacale – aggiungono – e stanno perfino arrestando gli stessi parlamentari di opposizione. Allora, dal basso, è bene svolgere una campagna di boicottaggio. Ogni soldo speso dai turisti stranieri, d’altronde, fornisce al governo i mezzi per continuare la sua massiccia campagna di distruzione militare che devasta villaggi, siti architettonici e storici e, naturalmente, la vita delle persone che vi abitano. Il tutto, non solo bombardando e uccidendo, ma anche impedendo che arrivino gli aiuti”. “Boicottare la Turchia – dicono ancora alla Rete Kurdistan Abruzzo – vuol dire anche contrastare l’Isis, di cui Erdogan è la spalla principale.

Tutti possono fare la propria parte: bisogna evitare l’acquisto di prodotti che vengono da lì e il cui codice a barre inizia per ‘869’”. Lunghissima la lista delle aziende che producono in Turchia, tra cui tante note multinazionali. “Nei mesi scorsi D’Alfonso ha annunciato la volontà di attivare un collegamento aereo Abruzzo-Turchia – aggiungono – Noi siamo contrari, anche per ragioni di sicurezza: la Turchia è la porta attraverso cui i ‘foreign fighters’ dell’Isis vanno a combattere in Siria. Vorremmo evitare che Pescara diventi un ‘hub’ dell’Isis”. La campagna andrà avanti con una serie di azioni che verranno promosse sul territorio durante l’estate, a partire da quella di martedì 12 luglio: un presidio di sensibilizzazione davanti alla sede abruzzese della Rai, a Pescara.

(ANSA).

 

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Sostieni UIKI Onlus

Sostieni
Ufficio di Informazione del Kurdistan In Italia Onlus
Codice Fiscale: 97165690583

IBAN: IBAN: IT89 F 02008 05209 000102651599
BIC/ SWIFT:UNCRITM1710

Potrebbero interessarti anche:

Iniziative

Diamo il via alla rassegna cinematografica che trae le proprie opere “When The Seedlings Grow” e “Koban film”, dalle produzioni della Comune del Cinema...

Campagne

Da oggi è avviata la Campagna, che facciamo tutti gli anni, di offerta delle arance che ci forniscono produttori del Sud Italia, una campagna...

Iniziative

Il 4 ottobre del 2022 tutto il mondo curdo, in particolare il Movimento di Liberazione delle donne, è stato colto da un gravissimo lutto....

Iniziative

Abdullah Öcalan, leader del Movimento di liberazione del Kurdistan, è imprigionato da 26 anni nell’isola – carcere di Imrali, in seguito a un complotto...