Il Ministero della Difesa investe 58 milioni di Euro in Turchia. La Bundeswehr si prepara per una presenza prolungata a Incirlik-Il governo federale crea fatti nella base aera turca di Incirlik e ancora una volta manda avanti il Bundestag: la Ministra della Difesa Ursula von der Leyen (CDU) vuole investire 58 milioni di euro per ampliare la base per la Bundeswehr [N.d.T. forze armate federali tedesche] – nonostante il divieto per i parlamentari di visitare i soldati tedeschi che vi sono di stanza disposto da Ankara. Per circa 26 milioni si vogliono costruire un campo volo per gli aerei da combattimento »Tornado« della Bundeswehr e alloggi per i soldati. I mezzi per questo fine sono già stati sbloccati, l’accordo va solo firmato. Inoltre la capa della difesa per altri 30 milioni vuole acquisire un centro di comando mobile. Perché questa centrale di pianificazione della guerra sia saldamente fissata su territorio turco vanno poste le fondamenta. Costo: altri due milioni di Euro.
La notizia diffusa martedì da Spiegel è notevole: l’ampliamento a Incirlik dimostra espressamente che unità della Bundeswehr sono state mandate lì per restare – la persecuzione di chi la pensa diversamente, gli arresti massa e i licenziamenti di massa da parte del Presidente turco Recep Tayyip Erdogan e la sua guerra contro i curdi a Berlino vengono accettati di buon grado.
Ma non è previsto solo un prolungamento del dislocamento della Bundeswehr nello Stato autoritario oppressione oltre la scadenza del mandato alla fine dell‘anno. In autunno il governo federale vuole perfino aumentare la presenza delle truppe. Dalla fine di ottobre o dall’inizio di novembre aerei radar AWACS della NATO dovranno controllare dalla Turchia lo spazio aereo siriano. Con questo ufficialmente si vuole appoggiare la lotta guidata dagli USA contro il cosiddetto Stato Islamico (IS). Di fatto il componente della NATO Turchia riceve preziosi dati di ricognizione che possono essere utilizzati contro i curdi nella zona del confine con la Siria. La Bundeswehr costituisce un terzo delle squadre AWACS. Già i dati ottenuti con le missioni dei »Tornado« la Bundeswehr sostiene attivamente l’esercito turco nelle operazioni contro le Unità di Difesa del Popolo curde, una forza centrale nella lotta contro IS.
La Turchia di Erdogan dopo l’approvazione della risoluzione sull’Armenia da parte del Bundestag il 2 giugno aveva vietato le visite di parlamentari presso la Bundeswehr a Incirlik. Invece di mostrare coraggio e ritirare immediatamente i soldati tedeschi, il governo federale si è inchinato. In gesto di sottomissione senza precedenti ha preso le distanze dalla decisione che considera l’espulsione e il massacro degli armeni di 100 anni fa da parte del Regno Ottomano un genocidio. Per compiacere il despota sul Bosforo, la cancelliera Angela Merkel (CDU) e il Ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier (SPD) hanno degradato il Bundestag a un luogo dove si fanno solo chiacchiere. Come evidentemente era stato definito con precisione in precedenza, il portavoce del governo Steffen Seibert venerdì scorso ad Ankara ha dichiarato che la risoluzione è una dichiarazione di volontà e non vincolante dal punto di vista giuridico. Il gabinetto della Merkel con questo è esattamente in linea con l’AKP al governo in Turchia secondo il quale la decisione su cosa sia genocidio sta ai tribunali – e non al parlamento.
Lo sblocco dei mezzi per l’espansione di Incirlik a sua volta ora avviene ancora prima che Erdogan abbia dato il via libera per il viaggio dei parlamentari. Così il governo federale anche nella settimana in cui si discute il bilancio ha mostrato cosa pensa dei rappresentanti del popolo. Se poi gli elettori nel Paese risultano frustrati, alla fine non c’è molto da meravigliarsi.
di Sevim Dagdelen