Confederalismo democratico, ecologia radicale e liberazione delle donne nella terra della rivoluzione-La seconda metà degli anni Dieci passerà alla storia per ciò che sta accadendo in Medio Oriente dove, respingendo gli attacchi delle bande fasciste dell’Isis e resistendo alle aggressioni dell’esercito turco, la regione curda del Rojava si sta organizzando su basi completamente diverse rispetto a quanto è possibile osservare nel resto del pianeta. In questa zona, infatti, la democrazia è davvero un fenomeno partecipato dal basso nell’ambito di una società antirazzista e multietnica, l’attenzione ai temi ecologici riveste un ruolo di primo piano nella prassi collettiva e la liberazione delle donne è un fatto ben più profondo rispetto a quanto la retorica delle “guerrigliere con gli occhi verdi” sia solita dare in pasto all’opinione pubblica occidentale.
Nello stesso tempo, nel Rojava, qualunque ideologia reazionaria modellata sull’esempio ottocentesco dello stato-nazione è respinta come nemica dello spirito anticapitalista che anima il processo di trasformazione. Gli abitanti del cantone rivoluzionario definiscono il nuovo sistema «confederalismo democratico», implementando le riflessioni del leader curdo Abdullah Ocalan, prigioniero in Turchia dal 1999, e rendendo concrete le politiche che altrove si limitano soltanto a parlare di libertà o di uguaglianza. Laboratorio Rojava è il primo studio completo dedicato alle trasformazioni in corso nel Kurdistan siriano: la storia straordinaria di una lotta in grado di vincere e di affermarsi a dispetto di ogni probabilità.