La Fiom è oggi in piazza Indipendenza, a Roma, dalle 17.30, in solidarietà ai popoli della Turchia e ai parlamentari dell’Hdp arrestati nelle scorse ore.Nella giornata di ieri il governo di Erdogan, che utilizza la revoca dell’immunità parlamentare per reprimere le opposizioni, ha incarcerato i parlamentari del partito di opposizione Hdp e i suoi due co-fondatori. Una di essi, Figen Yuksekdag, ha incontrato la Fiom ufficialmente la scorsa estate, durante la festa nazionale a Milano, mentre si trovava in Italia proprio per denunciare l’emergenza democratica in cui è caduto il paese e la tragedia umanitaria dei migranti che l’Europa ha confinato in Turchia, a seguito di un accordo commerciale di 3 miliardi di euro, nonostante dal regime di Erdogan non siano assicurati il rispetto dei basilari princìpi democratici.
Per Valentina Orazzini, responsabile Ufficio Europa della Fiom, “è uno scandalo che l’Europa non abbia ancora ritirato l’accordo con la Turchia, che sta sprofondando di giorno in giorno in un regime che non esageriamo a definire fascista, in cui la libertà e la democrazia non sono garantite e in cui per la prima volta il governo interviene censurando su scala nazionale anche l’utilizzo di mezzi di comunicazione come i social network”.
“Per questo – continua – oggi saremo in piazza a sostegno dei popoli della Turchia che avevano democraticamente eletto i parlamentari arrestati e continueremo ad essere anche al fianco del sindacato turco, in particolare Disk, che sta continuando a battersi per la difesa della libertà e della democrazia nel paese, e che a sua volta in questi momenti difficili sta subendo atti di repressione e intimidazione in tutto il paese e nei luoghi di lavoro.”
“Come Fiom – conclude Orazzini – chiediamo che venga ritirato l’accordo con la Turchia sui migranti e che il governo italiano interrompa le relazioni con Ankara e si faccia portavoce in Europa delle stesse posizioni, fino a che non sarà ristabilito il rispetto della democrazia e delle libertà individuali.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 4 novembre 2016