Turchia: I poteri dello stato buttano in galera otto componenti della band di sinistra Grup Yorum.Dalla repressione e dalla decostruzione dei diritti democratici in Turchia da tempo nessuno è più al sicuro. Nella notte tra mercoledì e giovedì i poteri dello stato hanno dimostrato ancora una volta che anche gli artisti sono nel mirino delle »azioni di pulizia« del Presidente Recep Tayip Erdogan. Come lo studio di avvocati di sinistra HHB ha comunicato via Twitter, otto componenti della band Grup Yorum sono stati arrestati nel centro culturale Idil di Istanbul che frequentavano.
Gli arrestati sono Ali Araci, Inan Altin, Selma Altın, Sultan Gökcek, Firat Kil, Dilan Poyraz, Helin Bölek e Abdullah Özgün. Già settimana scorsa erano stati oggetto di un fermo temporaneo in occasione di un raid nella sede del centro culturale. In una presa di posizione citata dall’agenzia turca Bianet un avvocato del gruppo, Aytac Ünsal, ha dichiarato che oltre ai componenti della band sono stati arrestati anche quattro lavoratori presenti sul posto. La polizia avrebbe agito in modo illegale, dato che non ha potuto presentare un mandato di perquisizione.
Le “prove” assicurate dai funzionari durante il raid, secondo quanto dichiarato dall’avvocato, sarebbero maschere antigas, martelli e numeri della rivista culturale Tavir e delle riviste politiche Yürüyüs e Kurtulus, nonché camicie e pantaloni verdi. Le riviste sarebbero pubblicazioni legali, ha sottolineato Ünsal. Secondo il portale di notizie Turkishpress News la procura accusa Grup Yorum di fare propaganda per l’organizzazione marxista-leninista »Partito Rivoluzionario per la Liberazione del Popolo« (DHKP-C).
Dalla sua fondazione nell’anno 1985 la band è stata continuamente oggetto di misure repressive. Innumerevoli volte i suoi componenti sono stati buttati in carcere, hanno dovuto subire pene detentive e torture. Concerti della band sono stati impediti, album sequestrati e vietati. Anche lo Stato tedesco ha sostenuto il partner della NATO Turchia nel suo zelo persecutorio. Le autorità hanno cercato di impedire con ogni mezzo un concerto del gruppo a giugno di quest’anno a Gladbeck con divieti di ingresso e altri mezzi. Ma senza successo: Componenti della band residenti in Germania alla fine nell’ambito di un festival contro il razzismo sono riusciti a suonare.
Media turchi, tra cui il giornale di sinistra Evrensel, giovedì hanno riferito di un’azione di solidarietà della cantautrice statunitense Joan Baez, citata con dovizia di particolari. Secondo quanto riferito da componenti del gruppo la Baez ha dichiarato: »Il fatto che voi siate stati messi in galera significa che la vostra musica ha toccato e mosso le persone. Dimostra che siete stati dalla parte di quello in cui credete.« In solidarietà con le vittime della persecuzione politica in Turchia, la Baez a luglio aveva disdetto i suoi concerti previsti in Turchia.
Nel 2014 e 2016 Grup Yorum è stato anche ospite alla Conferenza-Rosa-Luxemburg di junge Welt. Anche quest’anno per via del divieto di ingresso in Germania, hanno potuto presenziare solo componenti del gruppo residenti in Germania. Questi hanno entusiasmato il pubblico, tra l’altro con interpretazioni in diverse lingue di »Bandiera rossa« e »Bella Ciao«. Ora condividono il destino della carcerazione con Selahattin Demirtas, che è previsto come relatore nella prossima conferenza del 14 gennaio. Anche il co-presidente del partito di opposizione di sinistra e filo-curdo HDP si trova in carcere dai primi di novembre.
di Michael Streitberg
Junge Welt