Kurdistan

Yüksekdağ rilascia dichiarazioni nell’udienza sul massacro di Ankara

 Sotto accusa per un intervento al funerale di una delle vittime del massacro del 10 ottobre nella capitale turca Ankara nel 2015, la co-presidente dell’HDP Figen Yüksekdağ ieri è comparsa in udienza attraverso il sistema di video-conferenza Segbis.

Durante l’udienza tenutasi nel 2° Tribunale Penale di Primo Grado di Adana, Yüksekdağ ha afermato quanto segue:

“Sono una deputata del terzo maggiore partito di opposizione nel Parlamento in Turchia. La mia immunità parlamentare ad oggi continua. Che le mie parole siano oggetto di un processo penale è solo un segnale della parodia della giustizia [cui stiamo assistendo]. Le mie parole non costituiscono un “crimine”. Siamo stati arrestati perché siamo nel mirino ed è il governo a considerare le nostre parole un “crimine”. Solo in paesi dove un colpo di stato ha avuto successo si arrestano i parlamentari, quindi quello che vediamo è il quadro di una disgrazia. E questa disgrazia non appartiene a me.

Vorrei parlare rispetto al massacro del 10 ottobre che è stato oggetto di processo penale. Quello che va denunciato non sono le parole che ho pronunciato dopo il massacro del 10 ottobre. Quello che va denunciato, le persone che dovrebbero essere sotto processo, sono coloro i quali sono responsabili di questo massacro. Ricordo con rispetto a tutte le nostre sorelle e tutti i nostri fratelli che hanno perso la vita nel massacro del 10 ottobre.

Invece di condividere questo dolore sofferto dalla nostra gente, il governo ha scelto di aprire un’indagine non solo contro di me, ma contro persone che hanno preso parte a questi funerali. Centinaia di persone sono in stato di arresto. Siamo stati arrestati per la sola ragione di aver preso parte ai funerali di persone che volevano la pace e questo costituisce la più grande ingiustizia. Abbiamo agito come portavoce naturali del nostro popolo e abbiamo espresso le nostre critiche. Questo è il nostro dovere.

Sono quelli che hanno compiuto il massacro del 10 ottobre che dovrebbero essere sotto processo. A mio parere un’indagine decisa delle note dichiarazioni fatte durante i processi per il 10 ottobre costituirà il più significativo passo in avanti nel rimuovere questa ingiustizia. Nell’ultima udienza del processo per il 10 ottobre, dei sospettati hanno fatto delle confessioni molto chiare. Hanno fatto alcune dichiarazioni molto chiare rispetto a responsabilità, collaborazione e supervisione di funzionari statali nel realizzare questo massacro. Questa non è un’opinione solo mia, lo testimoniano atti processuali. Sono sotto accusa perché un anno fa ho detto quello che ora è stato detto nel processo per il 10 ottobre. È chiaramente visibile chi dovrebbe essere sotto processo e chi andrebbe ritenuto responsabile. Sono i politici che hanno impedito la rivelazione degli autori di questo massacro che dovrebbero essere sotto processo.

Sotto ogni tipo di pressione, noi continueremo a proteggere la memoria dei Martiri per la Pace. Commemoro con rispetto i Martiri per la Pace che hanno perso la vita nel massacro. Mando i miei saluti alle famiglie dei Martiri per la Pace. Sotto ogni tipo di pressione, noi continueremo a proteggere la memoria di coloro i quali hanno perso la vita nella lotta per la pace e la libertà in Turchia. Abbiamo fatto una promessa ai Martiri per la Pace, abbiamo promesso che avremmo portato la pace. Che siamo liberi o incarcerati, non rinunceremo mai alla lotta per la pace e la libertà.

ANF

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