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Il complotto internazionale come parte del Greater Middle East Project è stato sgominato dal Rojava

In occasione del 18° anniversario del sequestro del Presidente del PKK Abdullah Öcalan il 15 febbraio, l’Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) si è rivolta all’opinione pubblica con una dichiarazione con la quale la KCK saluta sia la resistenza che Abdullah Öcalan oppone sin dal primo giorno del suo arresto contro le sue condizioni, che la protesta a livello mondiale contro il complotto internazionale con il quale nel 1999 il Presidente del PKK è stato arrestato e consegnato alla Turchia.

Nella persona del nostro Presidente Öcalan è stata presa in ostaggio la popolazione curda

Di seguito riportiamo parti della dichiarazione: “La popolazione curda nell’intero ventesimo secolo si è sollevata e ha resistito contro la politica di negazione e annientamento della Repubblica di Turchia. La più grande di queste sollevazioni è stata animata dal nostro Presidente Apo (Öcalan) e dai suoi eroici compagni di lotta. Questa ultima grande sollevazione nell’ultimo quarto di secolo è stata all’insegna della protezione dell’esistenza curda. Le conquiste derivanti da questa lotta non hanno messo in agitazione solo le potenze regionali, ma anche le forze internazionali capitaliste. Hanno considerato le conquiste della popolazione curda un pericolo per i loro calcolo e interessi nel nuovo secolo. Loro non considerano compatibile l’ „esistenza del curdo libero“ con i loro interessi capitalistici nella regione. Il PKK è stato preso di mira come il più grande ostacolo per il „Greater Middle East Project“ e per rimuovere questo ostacolo è stato avviato il complotto internazionale contro il nostro Presidente. Volevano assicurarsi di poter ridisegnare il Medio Oriente secondo i loro interessi coloniali senza impedimenti. Per renderlo possibile, nella persona del nostro Presidente doveva essere preso in ostaggio il popolo curdo e il nostro movimento.[…]

Nelle condizioni estreme dell’isolamento, il Presidente Apo ha risposto al complotto con una rivoluzione spirituale. […] Le sue tesi sulla vita libera e su una società libera sono state parte di una delle più significative difesa contro uno dei più grandi complotti del nostro tempo. La difesa della civiltà democratica rappresenta una difesa nome dei curdi, delle donne e dei popoli oppressi. Si tratta della difesa di un uomo libero, della difesa di una società libera. Il paradigma democratico-ecologico e di liberazione dei generi, che è stato messo sulla carta in questa difesa racchiude il potenziale di modificare il destino degli oppressi del 21° secolo. Da questo punto di vista il complotto e il periodo di isolamento del nostro Presidente non hanno funzionato secondo le intenzioni di coloro i quali ne sono responsabili. Al contrario, in questo tempo si sono sviluppate concretizzate idee di una società democratica e libera per l’umanità. Queste idee del nostro Presidente oggi, ovunque vivano i curdi, vengono trasformate in realtà come modello sociale praticato. Rappresentano la base per una nuova concezione della vita e della resistenza […]

Attualmente lo Stato colonialista turco insieme ad altre forze cerca di creare ciò in cui ha fallito a seguito del complotto internazionale del 15 febbraio 1999. Le forze che ne sono responsabili sono la coalizione fascista AKP-MHP e i suoi alleati.

La persistente politica di isolamento contro il nostro Presidente sull’isola carcere di Imrali è una delle ragioni principali per l’assenza di una soluzione della questione curda e i perduranti scontri. Perché la popolazione curda e il nostro movimento non sono disposti ad accettare questa straordinaria politica di isolamento. A questo opponiamo resistenza in ogni forma e continueremo a farlo.

Il complotto internazionale è stato sconfitto nel Rojava, a Shengal e dietro le barricate della resistenza di autodifesa

A seguito del complotto internazionale in Kurdistan e in Medio Oriente ci sono stati rapidi e importanti sviluppi. In mezzo a questi sviluppi i curdi con una grande lotta e con grandi sacrifici hanno ottenuto grandi conquiste. L’esperienza della Rivoluzione nel Rojava è senz’altro l’esempio più di spicco. Ma anche la resistenza di autodifesa nel Bakur (Kurdistan del nord), così come la resistenza di Shengal e Kobanê fanno parte degli eventi più importanti di questa fase. Ancora da ricordare come particolari conquiste, sono lo sviluppo dell’amicizia tra i popoli e la comunione solidale nella regione. In questo contesto non dobbiamo dimenticare lo sviluppo del modello di società democratica nel Medio Oriente. Attraverso la crescente auto-organizzazione delle società e il loro collegamento si estende sempre di più la rete del confederalismo democratico. Tutte queste sono importanti conquiste che sono diventate possibili solo grazie a una grande resistenza e grandi sacrifici. E i curdi da questo punto di vista non sono più disponibili a mettersi in ginocchio o ad abbassare la testa di fronte ad una qualsiasi potenza. Oggi abbiamo di fronte una popolazione curda consapevole, politica e organizzata.

Gli attacchi della coalizione AKP-MHP e il loro atteggiamento ostile ai curdi mira esattamente a questo livello di organizzazione e alle conquiste dei curdi. Vogliono che i curdi come un tempo si arrendano alle forze dello Stato turco, diventino collaboratori e rinneghino se stessi. Ma la popolazione con il suo atteggiamento politico e organizzato senza dubbio farà fallire questi sforzi.  […]

L’AKP sta impedendo le visite degli avvocati e commette un reato ogni settimana

Ciononostante il governo turco mantiene disperatamente il suo corso politico. Che il nostro presidente negli ultimi cinque anni non abbia potuto avere un singolo colloquio con i suoi avvocati fa parte di questa politica del tutto arbitraria dell’AKP. Questo è in contraddizione perfino con il diritto turco. Le giustificazioni del Ministro della Giustizia Bekir Bozdağ sono completamente campate in aria. Cerca di ingannare l’opinione pubblica con menzogne e falsità e questo a sua volta non rappresenta altro che un crimine politico. Ogni settimana gli avvocati del nostro Presidente richiedono nuovamente una visita e dal 2011 ogni settimana queste richieste vengono rifiutate. L’AKP impedendo il diritto di visita del nostro Presidente commette una violazione dei diritti umani. Questo è un crimine che deve essere punito dalla legalità internazionale.

I crimini dell’AKP attualmente non si limitano solo alle pratiche sull’isola carcere di Imrali, hanno sequestrato l’intera Turchia. Nel Paese attualmente non vige la sovranità dello Stato di Diritto, ma unicamente la sovranità dell’AKP e di Erdoğan. Anche l’MHP è coinvolto in questo. La Turchia questi viene guidata sotto il dominio del fascismo. Il diritto vigente non ha alcun significato, governo il Paese con leggi loro. Hanno messo sotto il loro monopolio il potere esecutivo e giuridico. A questo punto non resta altro che condurre la lotta per la liberazione della Turchia perché non sia ostaggio di Erdoğan e dell’AKP. Un chiaro No nell’imminente referendum contro il fascismo dell’AKP- MHP aprirà la via per la liberazione della società. […]

 

Dichiarazione della (KCK) in occasione dell’anniversario del sequestro e dell’arresto di Abdullah Öcalan, ANF, 13.02.2017

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