La vice presidente Gulcihan Şimşek ha affermato che non sono riusciti a contattare in alcun modo il governatorato di Mardin e il governatorato del distretto di Nusaybin. Şimşek ha aggiunto che al loro comitato è stato impedito di entrare nel villaggio perché “l’operazione è ancora in corso”, e che non c’è comunicazione con il villaggio dove si stanno verificando gravi violazioni dei diritti umani.
Bisogno urgente di interventi
Şimşek ha detto che le pratiche della legge marziale nella regione continuano dagli anni ’90 e ha proseguito dicendo:
“Oltre 4mila villaggi sono stati bruciati ed evacuati. Xerabê Bava è solo uno di questi villaggi che sono stati evacuati e in seguito ricostruiti. Gli eventi attuali sono il risultato delle politiche della sicurezza. La tortura e la crudeltà sofferte dagli abitanti del villaggio sono inaccettabili. Le dichiarazioni sul fatto che viene data risposta ai bisogni degli abitanti di Xerabê Bava non corrisponde a verità. Nonostante tutto questo, l’ingresso al villaggio è impedito. Sappiamo che questi eventi, quello che subiscono i curdi e la questione curda non verranno risolti con queste politiche che sono state messe in atto negli ultimi 40 anni.
Sono state acquisite delle foto che mostrano l’entità degli eventi. C’è bisogno urgente di interventi nel villaggio di Xerabê Bava. Mentre questi eventi a Xerabê Bava continuano, blocchi e assedio sono iniziati in altri due villaggi. Funzionari governativi e statali devono pronunciarsi su questi eventi.”
Şimşek ha fatto appello alle istituzioni internazionali per i diritti umani perché difendano il villaggio di Xerabê Bava e hanno chiesto al governo e allo Stato di rispettare la Convenzione sui Diritti Umani.
AMED – ANF