Nella Repubblica Federale Tedesca continuano le proteste contro l’incarcerazione del corrispondente di Welt Deniz Yücel di almeno altri 150 giornalisti in Turchia. Le tuttora caute esternazioni del governo federale su questa vicenda vengono palesemente interpretate da Ankara come un invito. Giovedì sera il Ministro della Giustizia turco vuole presentarsi a Gaggenau nel Baden-Württemberg. Lo ha confermato il deputato Mustafa Yeneroglu del partito di governo AKP a Istanbul all’agenzia stampa Deutsche Presseagentur. Il Ministro vuole fare propaganda per il sistema presidenziale agognato dal capo di stato Recep Tayyip Erdogan.
Yücel nella mattinata di mercoledì è stato trasferito dal carcere Metris di Istanbul nell’istituto penitenziario di Silivri nell’estremo ovest della metropoli turca. Come ha detto il suo avvocato Veysel Ok, Yücel rischia oltre dieci anni di carcere. Questo sarebbe il massimo della pena per incitazione della popolazione e “propaganda terroristica”, di cui è accusato il giornalista, ha spiegato Ok. Ha fatto ricorso contro la decisione del giudice di tenere Yücel in custodia cautelare. Ok e i suoi colleghi non hanno accesso agli atti dato che la pubblica accusa ha deciso di tenerli riservati. Questo è possibile secondo la giustizia turca.
A Istanbul intanto è andato avanti il processo contro l’ex caporedattore del quotidiano Cumhuriyet, Can Dündar. Secondo quanto riferito dal giornale, nell’udienza di mercoledì sono stati ascoltati altri testimoni. Una richiesta della difesa di rendere accessibile al pubblico il processo tenuto a porte chiuse è stato rifiutato dal tribunale.
Oltre a Dündar è imputato il capoufficio della capitale di Cumhuriyet, Erdem Gül, per sostegno a una »organizzazione terroristica armata«. Il riferimento è alla pubblicazione di documenti su forniture di armi turche agli islamisti in Siria da parte del giornale nel 2015.
Dündar, che attualmente si trova in Germania, con Welt si è mostrato scettico rispetto a una liberazione del giornalista incarcerato in Turchia. »I colleghi sanno che il governo turco li ha presi in ostaggio«, ha detto Dündar. “Prima del referendum del 16 aprile a mio parere non ci sono possibilità di una liberazione.” Contemporaneamente si è mostrato convinto del fatto che Erdogan perderà il referendum. (dpa/AFP/jW)