Il tentativo turco di impedire il collegamento tra i cantoni di Afrîn e Kobanê con l’ingresso in Siria, con la contromossa della Russia di riunire Minbic e Afrîn è andato a vuoto.Il 21 marzo 2017 soldati russi hanno preso parte ai festeggiamenti per il Newroz ad Afrîn. In un’immagine si vede il generale di brigata Andrey Volkov che sul braccio porta l’emblema delle YPG.
Nel conflitto in Siria attualmente vengono fatti i passi più grandi e contemporaneamente più critici. Nell’alleanza intorno alla zona di Minbic (Manbij) dal punto di vista politico è al centro il PYD e dal punto di vista militare le YPG/YPJ. Dopo che il governo di Ankara ha dichiarato Minbic un obiettivo militare, gli USA, la Russia, il PYD e il regime siriano hanno formato un’alleanza.
Le relazioni della Russia e degli USA con il PYD e le YPG non sono più come fino ad ora su una base puramente episodica, ma vanno sempre di più in direzione di una collaborazione a lungo termine. Entrambe le forze globali sanno che la stabilità della regione dipende anche dal futuro politico della Siria. Sanno anche che una stabilità politica a lungo termine non si realizza senza una collaborazione con coloro i quali sono significativi dal punto di vista militare e politico.
La Russia ha conseguito successi seri in Siria ed è uno degli attori principali nel combattere le organizzazioni islamiste radicali. Le relazioni di Mosca con PYD-YPG sono più profonde di quanto siano state finora e di natura ampia. La Russia è consapevole del fatto che senza PYD-YPG non ci sarà stabilità nel Paese. Per questo Mosca ora ha fatto passaggi molto più chiari nei confronti di PYD-YPG. Così alla Turchia è stato inviato un messaggio chiaro, proteggendo le Forze Siriane Democratiche (FSD). In questo modo l’avanzata della Turchia per impedire il collegamento dei cantoni di Afrîn e Kobanê, da parte della Russia è stato praticamente mandato a vuoto. Questa mossa militare ha modificato gli equilibri del conflitto siriano e allo stesso tempo dato nuove possibilità ai curdi.
L’esercito turco potrebbe essere vittima di ulteriori “errori“
Anche se Mosca si è sempre sforzata di rappresentare in modo positivo le sue relazioni con Ankara, non si è mai fidata della politica di Ankara sulla Siria. La Russia ha invece mostrato che entrerà in relazioni più profonde e durature con i curdi, con il fatto che il governo russo ha mostrato una presenza militare ad Afrîn. Con questo, dopo gli USA anche la Russia ha fatto la sua scelta militare puntando sui curdi.
Come va valutata l’avanzata della Russia, che dopo Minbic mostra una presenza militare anche ad Afrîn?
Primo: Che l’esercito russo si sia posizionato ad Afrîn al confine con la Turchia, mostra che la Russia valuterà un ingresso ad Afrîn come un attacco contro di lei. Che la regione Minbic-Bab-Afrîn di fatto sia sotto copertura russa significa che l’esercito turco è stato accerchiato e si trova in un vicolo cieco. La presenza turca in Siria non ha più alcun significato e l’esercito turco non ha più motivo di restare a Bab. Sia militarmente che politicamente non ci sono più i presupposti e quindi deve iniziare la ritirata.
Secondo: La Russia si è assunta la responsabilità militare per l’esercito siriano e le YPG e con questo di fatto è diventato un vicino militare della Turchia. L’esercito turco non può compiere passi senza tenere conto della reazione del „vicino “. Altrimenti altre unità o carri armati potrebbero essere bombardati “per errore“.
Il desiderio di Erdogan rispetto al PYD e la risposta di Putin
Terzo: Il desiderio di Erdogan di chiudere l’ufficio del PYD a Mosca è stato ignorato dal punto di vista diplomatico-politico e ha avuto una risposta „militare“ attraverso il fatto che un generale di brigata indossa l’emblema delle YPG e partecipa ai festeggiamenti del Newroz.
Quarto: Il fatto che la Russia invii militari ad Afrîn è una chiara prova di una svolta nella politica sulla Siria. La svolta può essere descritta come segue: finora al centro delle relazioni strategiche c’è sempre stato il regime siriano. D’ora in avanti anche PYD-YPG sono entrati nel centro. Questo significa che la Russia in futuro terrà conto di PYD-YPG nei passaggi politici e militari.
Quinto: In Siria attualmente si trovano due grandi centri nei quali si guerreggia. Questi sono Raqqa da un lato, dove attualmente si svolge con successo l’operazione delle FSD e dall’altro Idlib, che forse rappresenterà la battaglia più pesante e ultima in Siria.
La Russia pianifica di coordinare l’offensiva su Idlib con entrambe le forze. Quindi il regime siriano dovrebbe iniziare l’offensiva da Aleppo e le YPG da Afrîn. Per questo la Russia potrebbe dare alle YPG armi pesanti. Questo significherebbe che le YPG potenzialmente potrebbero portare sotto il proprio controllo altri territori confinanti con la Turchia.
L’esercito siriano potrebbe prendere parte all’offensiva su Raqqa
Sesto: La Turchia ha visto che non può impedire una collaborazione tra la Russia e le YPG. Gli incontri da lei organizzati con tribù arabe per disturbare la stabilità nel Rojava e mandare a vuoto le avanzate della Russia, ha creato malumore a Mosca.
Settimo: Perché il piano della Russia vada a buon fine, deve esserci un accordo tra Russia e USA fondato su Raqqa e Idlib. Per questo non dovrebbe essere una sorpresa se l’esercito siriano entra a far parte dell’offensiva su Raqqa e come contro mossa le YPG partecipano all’offensiva su Idlib. Questo dal punto di vista dei curdi significherebbe che le YPG rafforzano il loro ruolo militare e diventano un fattore per la determinazione di nuovi equilibri.
Conclusioni
L’alleanza della Russia con PYD-YPG non è determinata da fatti congiunturali, ma è impostata a lungo termine. Moskau, dopo operazioni di successo a Raqqa e Idlib, pianifica una stabilità politica con il regime di Assad, ma anche con PYD-YPG. La presenza militare ad Afrîn a sua volta significa che l’esercito turco deve ritirarsi da Bab e che i curdi svolgeranno un ruolo a Idlib. E sembra che la Turchia non possa obiettare altro contro la collaborazione tra Russia e YPG che „non accettarla“ retoricamente o esserne “rattristata“.
Ma il processo in questa direzione sarà difficile, ma per i curdi porta con se un grande potenziale per conquiste strategiche. Gli eventi attuali in Siria aprono per i curdi grandi possibilità. Tutti coloro che non vedono o non vogliono vedere questi fatti, perderanno.
Mustafa Peköz per Sendika15.org