La Co-presidente del Consiglio democratico siriano (MSD) Ilham Ahmad ha assicurato che l’accordo di Astana è il risultato di una confluenza di interessi di Turchia, Iran e Russia. La nostra agenzia ha intervistato la Co-presidente del MSD per quanto riguarda l’ultimo accordo che impone le cosiddette “zone di de-escalation” tra i mercenari e il regime siriano è sponsorizzato da Turchia, Iran e Russia.
Accordo di interessi
Ilham Ahmad ha valutato l’accordo affermando: “naturalmente siamo d’accordo nel porre fine allo spargimento di sangue e alla sanguinosa guerra in Siria, e noi sosteniamo la cotruzione di una Siria federale e decentralizzata per tutti i Siriani”. Ilham Ahmad ha aggiunto: “ma il congresso di Astana tenuto da Turkey, Iran e Russia è nient’altro che il risultato di un accordo di confluenza di interessi di tre stati”.
Legittimazione dei mercenari
Ilham Ahmad vede che l’accordo prevede il tentativo turco di legittimare i mercenari “di questo accordo, la Turchia vuole legittimare Jabhet al-Nusrah e chi è contro la volontà queste forze”.
Russia ed Iran si sforzano di impegnarsi in altre aree di conflitto
Per quanto riguarda l’obiettivo russo e iraniano nell’attuale accordo, Ilham Ahmad ha dichiarato: “Al contrario, la Russia e l’Iran si sforzano anche per avere la possibilità di essere impegnate in altre zone fuori delle zone determinate per ridurvi il conflitto.”
L’obiettivo turco dell’accordo sta minacciando le aree di protezione dell’Amministrazione democratica autonoma del Nord della Siria
La Co-presidente del MSD ha assicurato che con questo accordo la Turchia vuole scuotere la sicurezza e la stabilità dell’Amministrazione autonoma Democratica nord della Siria. Inoltre, la Turchia è molto nervosa, perchè i rifugiati non si stanno dirigendo verso la Turchia al fine poterli usarli come sempre come strumento di pressione nei confronti degli stati europei. La Turchia è nervosa anche per quanto riguarda l’esistenza di forze di sicurezza americane insieme alle YPG al confine est dell’Eufrate, e delle forze di sicurezza russe con le YPG ad Afrin e Tal Refat e in altre zone a ovest dell’Eufrate.
Ilham Ahmad ha concluso affermando “Ci auguriamo che il governo russo non sia d’accordo su accordi contro la sicurezza e la stabilità delle aree in cui i siriani in fuga si sono rifugiati scappando dalla violenza di IS e dalla durezza e dalle privazioni della guerra in altre aree siriane, queste zone che si stanno difendendo ancora dal terrorismo.”
ANHA