Diritti umani

Manifestazione contro la demolizione a Sur: Non lasceremo casa

Persone, partiti politici e deputati hanno protestato contro il piano di demolizioni dello Stato turco nel distretto centrale di Sur a Amed. I residenti hanno ricevuto avvisi di evacuare le loro case nei quartieri di Alipaşa e Lalebey a Sur dove è previsto che inizino le demolizioni. È stata interrotta la fornitura idrica nei quartieri e scavatori hanno cercato di entrare nei quartieri, ma sono stati respinti dalla resistenza della popolazione. Dopo questo incidente, la polizia oggi ha impedito alla gente di marciare verso il governatorato e ha pronunciato le seguenti minacce “Butteremo i vostri corpi del cantiere.”

Le sezioni di HDP (Partito Democratico dei Popoli), DBP (Partito Democratico delle Regioni), ESP (Partito Socialista degli Oppressi), deputato dell’HDP e l’Ordine degli Architetti hanno tenuto una manifestazione nel quartiere di Alipaşa di Sur contro l’imminente demolizione da parte dello Stato. Anche abitanti dei quartieri di Lalebey e Alipaşa si sono uniti alla manifestazione. La polizia ha bloccato i manifestanti e li ha minacciati di intervenire in caso avessero fatto dichiarazioni contro la demolizione.

Mentre la popolazione protestava contro la polizia, il co-presidente provinciale del DBP Zeki Baran ha evidenziato che lo Stato turco fonda la sua esistenza sulla distruzione del popolo curdo.

Osservando che la gente di Sur rischia di perdere il suo passato e le sue case, Baran ha detto che Sur non è un posto qualsiasi e che non può essere sacrificato per lo Stato.

“Vogliono distruggere Sur usando la forza. Le forze dello Stato minacciano i residenti quotidianamente dicendo “O ve ne andate o vi tagliamo luce e acqua e demoliamo le case con voi dentro”. I residenti di Sur sono persone che sono nate e cresciute qui. Tutti devono sapere che le case dei curdi non saranno una casa ma solo una tomba per chiunque altro. Questo è quanto è successo fino ad ora e così sarà.”

Subito dopo è intervenuta una residente del quartiere Alipaşa, Mevlüde Kaya, la cui casa è tra quelle da demolire e ha sottolineato che non lasceranno Sur costi quello che costi.Un altro residente di Alipaşa, Mevlüt Dağtaş, ha detto che ha 68 anni e ha vissuto a Sur tutta la vita, raccontato quanto segue “Tutti devono sapere che non lasceremo Sur neanche se dovremo morire per questo. Quelli con i carri armati e l’artiglieria possono buttarci fuori con la forza, ma non lasceremo casa. Ci minacciano di togliere luce e acqua. Che lo facciano. Non ce ne andremo, neanche se saremo lasciati senza luce e acqua. Siamo nati qui e vogliamo morire qui. Non abbiamo bisogno dei soldi di nessuno.”

Ha parlato anche il co-presidente dell’Ordine degli Avvocati Şerefhan Aydın, dicendo quanto segue:

“C’è una vera invasione di affitti a Sur negli ultimi due anni. Vogliono demolire Sur e trasformarlo in un’area di affitti. Stanno costringendo la gente all’esilio. Le persone che se ne vanno da qui stanno subendo gravi traumi. Faccio appello a tutti di essere la voce della popolazione. L’UNESCO ha iscritto Sur nella lista del patrimonio dell’umanità nel 2015 ma non fa obiezioni contro la demolizione in corso a Sur. Le strutture a Sur sono quello che costituisce l’anima di Sur. Se le strutture, la vita, la storia e la cultura non esistono, nient’altro avrà importanza. Facciamo appello a tutti di levare la propria voce contro questi attacchi indiscriminati.”

ANF

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