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Preparativi di guerra dello Stato turco contro il cantone curdo di Afrin nel Rojava

Da diversi giorni l’esercito turco attacca le zone liberate di Şehba e Afrîn nel Rojava. A seguito degli attacchi, finora sono rimaste uccise sei persone e dozzine sono rimaste ferite. Numerose zone di insediamento sono state distrutte e le persone sono state costrette a lasciare i propri villaggi. L’esercito turco, con lo spostamento di veicoli militari lungo il confine, ha iniziato preparativi per una guerra su ampia scala. Per ottenere il permesso per la guerra contro i curdi in Siria, il Presidente turco Erdogan tiene colloqui con rappresentanti della Russia, degli USA e di Paesi dell’UE. Per questa ragione facciamo appello all’opinione pubblica mondiale di fermare il dittatore Erdogan.

Perché la Turchia attacca Afrin?

Sia i curdi che tutto il mondo sono in lotta contro IS. La Turchia invece sfrutta IS per minacciare i curdi e il mondo intero. Per questo la fine di IS è anche la fine della dittatura in Turchia. Non c’alcuna motivazione legale o morale per l’attacco dello Stato turco contro Afrin e il Rojava in generale. L’unica ragione è la fobia e l’ostilità nei confronti dei curdi.

Il governo turco non vuole che il progetto potenzialmente portatore di stabilità dei curdi abbia successo. Vuole instabilità, caos e guerra. Per questo crea la base per una guerra regionale che diventa sempre più globale. Con il suo sostegno a gruppi salafiti e la sua politica egemonica turco-nazionalista vuole diventare una potenza dominante in tutta la regione.

In questo modo lo Stato turco è diventato per le società nella regione e per le forze internazionali un ostacolo sul percorso verso la vittoria su IS. Con i suoi tentativi di intervento, la Turchia cerca silurare il progetto di società pacifica nella quale convivono curdi, arabi, assiri, caldei, armeni, suryoye, turkmeni e altri popoli e fedi. Questo è un crimine di guerra e causa del grande dramma della fuga e dell’umanità.

Il nostro appello all’opinione pubblica internazionale è:

*Afrin negli ultimi cinque anni è diventato il luogo più sicuro della Siria. Per questo attualmente ad Afrin vive anche una grande quantità di profughi. L’ONU e l’opinione pubblica internazionale devono impegnarsi perché continui questa situazione di sicurezza ad Afrin.

*Un attacco dell’esercito turco contro Afrin o un altro luogo nel Rojava e nel nord della Siria, va a beneficio di IS e di altri gruppi salafiti. La coalizione internazionale contro IS deve prendere misure di prevenzione per impedirlo e fermare gli attacchi dell’esercito turco.

*Lo Stato turco in Siria è una forza di occupazione. L’opinione pubblica internazionale non deve stare a guardare in silenzio e deve impegnarsi per un ritiro dell’esercito turco dal territorio siriano.

UIKI Onlus Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia

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